Erice, proposta “Cittadinanza attiva per la Città che vogliamo”

“Cittadinanza Attiva per la Città che Vogliamo”, una proposta che disciplina l’attività di un servizio civico di volontariato: questo è quanto formulato dal “Movimento per Erice che Vogliamo”, che in collaborazione con gli attivisti e i liberi cittadini politicamente non impegnati, oltre a condividere e promuovere una politica di servizio per il territorio e per la Citta che Vogliamo, vuole favorire la convivenza civile, la partecipazione e la coesione sociale nella città, valorizzando il contributo volontario dei cittadini e dei vari attori sociali presenti sul territorio per la tutela e la promozione del benessere della città, ponendo i cittadini ed il Comune come soggetti alleati nel perseguimento di tali scopi.
«Al riguardo – si legge nella nota –, ci siamo interrogati sulla possibilità di estendere la riduzione delle tasse comunali ai cittadini che offrono la propria disponibilità a svolgere attività di volontariato e in ordine a quanto introdotto dall’articolo 24 della legge 164/2014 (denominato “Sblocca Italia”), si è proceduto alla stesura di un “Regolamento attività di volontariato per la gestione dei beni e dei servizi del comunali” , da sottoporre all’approvazione degli Organi istituzionali della Città di Erice.
Tanto si considera un’opportunità sotto svariati punti di vista: è un modo per far fronte al peso dell’eccessivo ed insostenibile limite dettato dallo SpendingReview e dai ridotti trasferimenti statali e regionali, che concorrono adaumentare considerevolmente le difficoltà da parte dei Comuni nelle attività gestionali di loro competenza. Le opere di manutenzione e i servizi da rendere alla collettività in tale contesto non risultano più essere sostenibili, se non continuando ad aumentare il carico tributario ormai insopportabile per i cittadini / imprese, sempre più interessati dalle non poche difficoltà in ordine occupazionale e gestionale.Gli sgravi fiscali certamente aiuteranno le famiglie, mentre il comprensorio comunale beneficerà di maggiori cure e il senso civico di appartenenza alla comunità sarà maggiormente stimolato».
«Tale disciplina – continuano i consiglieri –, già in uso in altri Comuni, nella proposta in argomentosi basa sull´attivazione di un “Albo della Cittadinanza Attiva per la Città che Vogliamo”, al fine di inserire i cittadini/associazioni/imprese interessate in alcuni gruppi di lavoro. Le mansioni che possono essere proposte e/o assegnate spaziano in vari ambiti e interessano l’offerta di attività di volontariato per prestazione di servizi nell’area culturale/sportiva e ricreativa, nell’area tecnica (opere di manutenzione e rigenerazione dei beni comuni) e servizi resi nell’area socio-assistenziale, socio-sanitaria e socio-educativa.
I destinatari del regolamento sono tutti i cittadini/associazioni/Imprese in possesso dei requisiti necessari (essere maggiorenni o, dopo il compimento dei sedici anni, in possesso dell’autorizzazione da parte di chi esercita potestà genitoriale; residenza nel Comune di Erice; idoneità psicofisica allo svolgimento dell’incarico; il cittadino deve godere dei diritti civili e politici; non aver subito condanne penali).
Il regolamento per la cittadinanza attiva prevede che il Comune o i cittadini/associazioni possano proporre un’attività di cura dell’interesse generale. Tali proposte si concretizzano in ogni caso mediante la sottoscrizione dei Patti di Collaborazione che disciplinano requisiti, aree di intervento, modalità e prescrizioni esecutive, oneri a carico dei volontari e dell’Amministrazione Comunale, benefici ed agevolazioni commisurati alle prestazioni effettivamente rese dai volontari.
Possono essere accolte anche proposte di sponsorizzazione da soggetti terzi, i quali vogliano offrire e/o mettere a disposizione dei volontari, in modo spontaneo, attrezzature, mezzi, strumenti di lavoro e quant´altro ritenuto utile allo svolgimento dell´attività di cui al presente regolamento. Tali attività se effettuate per le finalità dedite alla gestione dei beni e dei servizi del Comune, a tutti gli effetti vengono assimilate alle forme di volontariato disciplinate nel presente regolamento.
Le proposte formulate dall’Amministrazione possono prevedere l’espletamento di attività a cura di soggetti morosi dal pagamento dei tributi locali, al fine di sanare tali inadempienze. Tanto costituisce un’importante novità, anche in campo nazionale, di chi vuole prendersi a cuore delle problematiche che investono sempre in misura considerevole i soggetti più svantaggiati, non penalizzandoli ulteriormente e rendendoli partecipi alla vita della comunità.
Al fine di valorizzare ed incentivarele buone pratiche/azioni poste in essere dai cittadini per la gestione condivisa dei beni e dei servizi comunali, il presente regolamento disciplina delle agevolazioni che possono essere concesse ai volontari, quali: riduzione e/o esenzione dei tributi locali per i cittadini residenti nel Comune di Erice; rilascio appositi attestati di merito, l’installazione di targhe informative, menzioni speciali, agevolazioni per forme pubblicistiche, agevolazioni per l’accesso ai siti monumentali presenti nel territorio e per l’ingresso agli eventi e manifestazioni organizzati dal Comune; sempre previa sottoscrizione del Patto di Collaborazione, sono previste agevolazioni per attività di autofinanziamento che hanno lo scopo di sostenere le attività di volontariato, in considerazione delle previsioni regolamentari che agevolano l’occupazione di suolo pubblico per tali finalità; il riconoscimento da parte dell’Amministrazione dei vantaggi offerti dagli esercenti in favore dei cittadini attivi, quali agevolazioni, sconti e simili, mediante la concessione di forme pubblicistiche gratuite agli stessi esercenti».
«Questo Regolamento – aggiunge il Consigliere Comunale Giuseppe Martines – contiene un enorme potenziale civile ed etico, che può favorire il sentimento di comunità, l’attenzione dei beni e dei servizi rivolti alle esigenze della collettività. In tale direzione la proposta costituisce un importante novità, una proposta che coinvolge tutti, sicuramente migliorabile anche dopo un breve periodo sperimentale. Pertanto, sono sicuro che la stessa verrà condivisa da tutte le figure istituzionali nell’interesse generale della collettività ericina».

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