San Francesco di Paola e il ricordo dei migranti morti

“Oggi questo mare accoglie non solo non i nostri morti ma anche altri, diversi per nazionalità e colore della pelle. Nelle vene di questi uomini, donne e bambini che hanno perso tragicamente la vita stamattina nel Canale di Sicilia scorre però lo stesso nostro sangue, nei loro cuori le stesse speranze del nostro. Apparteniamo alla stessa famiglia umana e dunque anche questi morti ci appartengono e sono nostri. Anche a loro va il nostro ricordo mentre preghiamo per tutti coloro hanno perso la vita in mare”.
Con queste parole il rettore della Chiesa don Alessandro Damiano ha ricordato ieri nel corso della processione di San Francesco di Paola, patrono della gente di mare, le vittime del naufragio nel Canale di Sicilia. Intorno alle ore 19 il tradizionale momento in cui i fedeli della processione si radunano sulla banchina del porto, vicino al molo sanità e da una pilotina viene gettata in acqua una corona a ricordo di tutte le vittime del nostro mare, è stato occasione di raccoglimento e di preghiera corale per la tragedia del mediterraneo.
Ieri nelle parrocchie si erano ricordati i numerosi immigrati approdati a Trapani la scorsa settimana mentre il vescovo, sabato mattina, si è recato in preghiera al cimitero di Trapani dove si trovavano alcune salme delle vittime dell’altra tragedia dell’immigrazioni che si era verificata sempre al largo delle coste libiche all’inizio della scorsa settimana.

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