La idroambulanza torna operativa

Potrà tornare attivo, dal primo luglio, l’importante servizio di idroambulanza per le Isole Egadi. L’assessorato regionale alla Sanità, infatti, ha dato il via libera all’assunzione, da parte dell’ASP di Trapani, di tre operatori per la conduzione del mezzo. È stata sbloccata, così, una situazione di stallo che durava da mesi per l’impossibilità di assunzione del personale necessario tramite rinnovo del contratto ai conduttori del mezzo nautico.
«La deroga da parte dell´Assessorato Regionale – ha dichiarato il deputato regionale Girolamo Fazio – sblocca una impasse che durava da mesi a causa della mancata autorizzazione alla assunzione del personale necessario attraverso il rinnovo del contratto ai conduttori del mezzo nautico. Il servizio era stato sospeso poiché proprio i conduttori del mezzo, insieme ad altre figure professionali del sistema sanitario, erano incappati in una ampia manovra di riduzione della spesa per il personale a tempo determinato in forza alla ASL di Trapani. Un paradosso perché il mezzo è pienamente efficiente ed inutilizzato, e per altro le emergenze vengono assicurate con l´elisoccorso, certamente importante, ma per talune patologie e traumi sconsigliato».
L´interrogazione è superata dai fatti, almeno per l´immediato ma rimangano comunque tutte le perplessità su una vicenda complessa che però avrebbe potuto trovare prima soluzioni efficaci perché fosse assicurato il diritto alla salute ed alle cure ai cittadini delle Egadi. La Santa Lucia – questo il nome del mezze – era stato donato al Comune di Favignana da Miuccia Prada, grande firma della moda italiana, legata alla maggiore delle isole Egadi perché gli abitanti salvarono il padre durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il nome non è stato dato a caso. Infatti, nella notte del 13 dicembre del 1941 (giorno di Santa Lucia, Ndr), in piena Seconda Guerra Mondiale, due incrociatori della Regia Marina italiana, il Da Barbiano e il Di Giussano, furono affondati dalla marina inglese mentre da Palermo si dirigevano verso le coste libiche per rifornire di carburante l’aviazione italiana. Il mezzo venne intercettato al largo di Capo Bon da quattro cacciatorpediniere nemici e bombardato. A bordo del Da Barbiano gli uomini dell’equipaggio erano 784, tra cui il padre di Miuccia Prada, che risultò uno dei pochi sopravvissuti. Fu tratto in salvo dagli abitanti del territorio trapanese, e qui rimase un mese, ricoverato in ospedale prima di ripartire e riprendere la guerra.

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