Sequestrati beni per un valore di 26 milioni di euro ad un noto imprenditore trapanese

Il Tribunale di Trapani, Sezione Misure di Prevenzione, lo scorso 5 maggio aveva disposto l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale nei confronti di Michele Mazzara, classe 1960, imprenditore, condannato per favoreggiamento nei confronti, tra gli altri, del famigerato Matteo Messina Denaro
 Ebbene, nei giorni scorsi sono state ultimate le operazioni di esecuzione della citata disposizione. 
 Nello specifico, sono stati confiscati diversi beni (immobili, automobili, conti correnti e società operanti nel settore edile e turistico/alberghiero) per un valore stimato in atti di circa 26 milioni di euro.
 Il provvedimento si inquadra nel procedimento di prevenzione attivato il 30 dicembre 2011 su proposta dell´allora Questore di Trapani, nell’ambito del quale, attraverso indagini eseguite dalla Divisione Anticrimine della Questura di Trapani e del Nucleo di PT della Guardia di Finanza di Trapani, era emerso il consolidato inserimento di Mazzara Michele in seno alla cosca mafiosa trapanese.
 Proprio grazie a tale posizione funzionale, l’imprenditore, da semplice coltivatore, nel giro di pochi anni (soprattutto gli anni ’90) era divenuto un rilevante impresario sia nel settore agricolo che nel remunerativo e significativo, per gli interessi di Cosa Nostra, settore edilizio e turistico, in particolare nella località di San Vito Lo Capo attraverso la gestione del noto albergo Panoramic.

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