La protesta dei lavoratori, stanchi di aspettare

Quante volte abbiamo scritto di persone e famiglie senza lavoro, sul lastrico, senza un soldo per poter comprare da mangiare o persino sfrattati dalla propria abitazione? I servizi sociali sembrano latitare, i Comuni non riescono a far molto, anche a causa dei tagli operati dalla Regione e dal Governo nazionale, parrocchie, associazioni ed enti assistenziali fanno quel che possono ma, purtroppo non basta a coprire le tantissime richieste d’aiuto. Non parliamo poi degli ammortizzatori sociali in deroga: quelli di quest’anno e persino quelli del 2014 non sono ancora stati pagati. In tutta la provincia, sarebbero 300 le domande presentate a partire da maggio del 2014 e 900 quelle presentate da gennaio del 2015 a oggi. Cgil, Cisl e Uil, nella giornata di ieri hanno tenuto un sit in di protesta dei lavoratori e delle lavoratrici dell´edilizia, dell´industria e del commercio davanti la Provincia. I rappresentanti delle maggiori sigle sindacali hanno incontrato il Prefetto, Leopoldo Falco, rappresentandogli il disagio che centinaia di famiglie del trapanese patiscono dopo aver perso il lavoro ed essere stati abbandonati da chi invece doveva proteggerli. Al Prefetto è stato chiesto all´Assessorato regionale del Lavoro di farsi carico del problema, rappresentando l´esigenza di accelerare i tempi per i pagamenti dell´indennità.
«Nonostante gli annunci dei giorni scorsi da parte dell´assessore regionale del lavoro Caruso, il quale aveva garantito il pagamento delle somme del 2014 entro giugno, ad oggi non vi è stato alcuno sblocco delle pratiche tant´è che l´Inps che non ha ancora ricevuto dalla Regione i fondi e di conseguenza l´Ufficio provinciale del lavoro non ha elaborato i decreti», hanno fatto sapere dai sindacati, pronti a continuare la protesta se i lavoratori non dovessero ottenere risposte valide.
Non è possibile andare avanti così, con queste politiche egoistiche e sterili, che chiedono sacrifici, sacrifici e ancora sacrifici. La situazione trapanese è solo la fotografia di un album italiano fatto di dolore e contraddizioni. Già, contraddizioni: per quanto tempo ancora la gente potrà sopportare, oltre alla richiesta di sacrifici, da un lato tagli a servizi fondamentali e importanti settori, e dall’altro spese milionarie per aerei da guerra, per l’esportazione di armi in aree di guerra africane, lauti vitalizi rimasti intatti, numero di parlamentari immutato, privilegi che proliferano?

 

Foto Bova

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