´L´unica poltrona lasciata in 40 anni è quella all´università!´
Il segretario nazionale dell’USLI – Unione Sindacale Lavoratori Italiani – Donato Giglio fa il punto sulla vicenda dell’ inconferibilità dell’incarico di presidente della SRR Trapani al sindaco di Mazara del Vallo e sulle recenti sue dimissioni.
«Dopo una sua prima dichiarazione di sufficienza come suo solito – ha dichiarato Giglio –, apprendiamo ora dagli organi di stampa delle dimissioni. Ci fa sorridere la motivazione data, ovvero “nell’incertezza della norma per il bene della città… Non sono legato a nessuna poltrona”. Sono quarant’anni e forse più che conosco Nicolò Maria Cristaldi e non ricordo di avergli mai visto lasciare nemmeno una briciola nell’incertezza della norma, mai un passo indietro! A proposito di poltrone e scranni, l’unico che io ricordi abbia volontariamente lasciato è quello universitario! Ma quella è un’altra storia!».
Giglio, dunque, va giù pesante: «La chiami incertezza della norma se vuole, ma l’incertezza è solo sua e dei suoi consiglieri e consulenti. La norma è chiara limpida e non si presta a nessun dubbio: il presidente della SRR può essere esclusivamente un dirigente di uno dei comuni o in caso di politico un sindaco di un comune con popolazione inferiore a 15 mila abitanti (Mazara del Vallo ne conta oltre 51 mila, Ndr)».
Il sindacalista, infine, conclude: «Appresa la notizia e alla luce delle sue precedenti dichiarazioni dove in buona sostanza ancor prima di dimettersi dichiarò che anche con le dimissioni non cambiava nulla perché avendo insieme con il comune di Castelvetrano la maggioranza avrebbe comunque deciso Lui chi sarebbe stato il Presidente della S.R.R. Al fine di evitare altri incidenti di percorso mi preme evidenziare che sarebbe opportuno non ricorrere a fidi scudieri specialmente se non sono dirigenti comunali se hanno riportato condanne penali patteggiate per reati contro la pubblica amministrazione o se addirittura dovessero avere giudizi pendenti o comunque soggetti ad indagini per minacce a dipendenti comunali incaricati di pubblico servizio, in quanto soggetti altresì inconferibili».
