Festa di Sant’Alberto patrono della città di Trapani. Il vescovo si rivolge ai giovani con le parole del Concilio

“Guardatela bene la nostra Chiesa e ritroverete in essa il volto di Cristo, il vero eroe – umile e saggio – il profeta della verità e dell´amore, il compagno e l´amico dei giovani”.
“L’augurio conclusivo che vorrei pronunciare in questa festa – ha detto ieri il vescovo di Trapani nell’omelia del solenne pontificale che ha preceduto la processione con il simulacro del Santo – lo colgo dal messaggio ai giovani rivolto dai padri conciliari il 7 dicembre di 50 anni fa, a chiusura del Concilio Vaticano II: “La Chiesa, durante quattro anni, ha lavorato per ringiovanire il proprio volto, per meglio corrispondere al disegno del proprio Fondatore, il grande Vivente, il Cristo eternamente giovane. E al termine di questa imponente «revisione di vita», essa si volge a voi: è per voi giovani, per voi soprattutto, che essa con il suo Concilio ha acceso una luce, quella che rischiara l´avvenire, il vostro avvenire”. Mi auguro che tutti noi impariamo a fare una vera “revisione di vita”: nella Chiesa e nella società, nella città e nella nostra regione, in Europa, in tutto l’Occidente e nell’umanità tutta. I segnali storici che ci sollecitano drammaticamente non si contano: le migliaia di morti nel Mediterraneo e davanti a tante frontiere chiuse nel mondo, i giovani sedotti dalle ideologie del terrorismo islamico, le nuove generazioni di fatto escluse da un vero ingresso nella società del futuro, le impressionanti reti di corruzione che avvolgono le società occidentali e mondiali, la confusione del popolo umile di ogni parte del mondo. Gesù torna a dirci la sua compassione di fronte a tanta gente, che si presenta come gregge senza pastore. Ci è donato sant’Alberto, come pastore che ha attuato una radicale revisione della sua vita. Possiamo dire che grazie a lui la revisione di vita ha ringiovanito il volto della Chiesa del suo tempo; grazie a lui, se lo prendiamo sul serio, anche la Chiesa del nostro tempo, qui ed ora, ringiovanirà il suo volto, liberandosi da tante forme di schiavitù ereditate dal passato. La revisione di vita del Concilio che noi siamo chiamati a continuare farà ringiovanire le nostre tradizioni e le nostre comunità parrocchiali, i nostri santuari e le nostre associazioni. Così daremo basi più solide alle nuove generazioni, per le quali la Chiesa del Concilio “ha acceso una luce”.

Sulle orme dei padri conciliari, anche la nostra Chiesa, oggi, guarda con fiducia e con amore tutti, ma specialmente i giovani, ha continuato mons. Fragnelli. La Chiesa – che ha generato santi come Alberto – è la vera giovinezza del mondo. Essa possiede ciò che fa la forza o la bellezza dei giovani: la capacità di rallegrarsi per ciò che comincia, di darsi senza ritorno, di rinnovarsi e di ripartire per nuove conquiste”. Anche io mi rivolgo ai giovani che sono intervenuti ieri sera con la Croce di san Damiano e la Madonna di Loreto; mi rivolgo a loro e a tutti i giovani della Diocesi: “Guardatela bene la nostra Chiesa e ritroverete in essa il volto di Cristo, il vero eroe, umile e saggio, il profeta della verità e dell´amore, il compagno e l´amico dei giovani” (Messaggio del Concilio ai giovani, 7 dicembre 1965)”.

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