MAZARA DEL VALLO. DUE ARRESTI, UNO GRAZIE AL BRACCIALETTO ELETTRONICO

Nei giorni scorsi, due militari dell’Aliquota Radiomobile del Comando Compagnia di Mazara del Vallo, mentre transitavano in via Madonna del Paradiso per giungere in caserma e iniziare il proprio servizio di pattuglia, hanno notato e riconosciuto un cittadino tunisino trentunenne transitare per le vie cittadine a bordo di un ciclomotore. Sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, doveva trovarsi presso la propria abitazione invece di passeggiare per la città. Immediatamente i militari si sono messi sulle sue tracce, ma a causa del traffico intenso l’uomo è riuscito a dileguarsi. I due Carabinieri, iniziato il servizio, si sono presentati quindi presso l’abitazione del tunisino evaso, attendendo il suo arrivo, avvenuto intorno alle ore 13. L’uomo, accompagnato in caserma, non avendo fornito adeguate motivazioni per l’assenza dall’abitazione, è stato tratto in arresto per il reato di evasione e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria sottoposto nuovamente alla misura degli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida, avvenuta il giorno successivo.
braccialetto_elettronicoContestualmente, proprio il 24 settembre scorso, i militari della Stazione di Mazara del Vallo hanno arrestato un altro soggetto, anch’egli sottoposto agli arresti domiciliari. Intorno alle ore 17 di giovedì scorso, presso la centrale operativa del Comando Provinciale di Trapani, è scattato l’allarme per l’allontanamento di un arrestato domiciliare con braccialetto elettronico, I.S., quarantottenne mazarese: i militari, raggiungendo l’abitazione in pochissimi minuti, hanno però trovato l’uomo all’interno della propria abitazione. I carabinieri si sono accorti, però, che nell’abitazione di fronte, ove si trovava un cantiere edile, vi era un operaio che lamentava il furto, durante la pausa pranzo, di un martelletto pneumatico. Tenuto conto che l’orario di allarme dello I. risultava compatibile con l’assenza dell’operaio dal cantiere, i Carabinieri hanno deciso di eseguire una perquisizione a casa del detenuto domiciliare, trovando la refurtiva sotto il letto, riconosciuta successivamente dal derubato e a quest’ultimo immediatamente restituita. I. S. è stato, quindi, tratto in arresto per i reati di evasione e furto in abitazione. Al termine dell’udienza di convalida, avvenuta ieri, il Tribunale di Marsala ha emesso sentenza di condanna a dieci mesi di reclusione.

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