Salaparuta: Carabinieri bloccano il saccheggio di antichità dal Cretto di Burri

Una fruttuosa operazione di contrasto alla repressione di reati contro il patrimonio si è conclusa nel trascorso weekend dai Carabinieri della Compagnia di Castelvetrano con l’arresto di tre soggetti della vicina provincia palermitana .
I Carabinieri di Castelvetrano, a seguito di articolate attività d’ indagine intraprese successivamente ad una serie di furti perpetrati tra i comuni di Salaparuta e Poggioreale, hanno arrestato Lo Piccolo Mimmo,disoccupato di 33 anni; Anile Vincenzo, disoccupato di 63 anni e Chinnici Paolo, disoccupato di 48 anni, pluripregiudicato.
I malfattori erano evidentemente alla ricerca in particolare di oggetti di antiquariato, custoditi presso i casolari rurali, nonché di manufatti in pietra e ferro, presenti fra le macerie del vecchio centro di Salaparuta, nonché tra le rovine dei monumenti, come  la chiesa madre ed il convento dei Cappuccini.
I malviventi non avevano comunque disdegnato di prendere talvolta di mira delle infrastrutture presenti in zona, quali cantine e magazzini industriali, presso cui venivano effettuati sopralluoghi e ricerche sospette.
I Carabinieri di Salaparuta,  avvistato un autocarro sospetto che si aggirava proprio fra i ruderi del vecchio centro di Salaparuta e  nei pressi delle macerie della chiesa Madre, lo hanno prontamente fermato e sottoposto a  controllo.
A bordo del mezzo vi erano tre soggetti forestieri, altrettanto sospetti, il camion si presentava carico di una notevolissima quantità di manufatti in pietra antica, ma soprattutto di  numerosissimi lastroni in pietra bianca, di grandezza variabile e del peso oscillante tra i 100 ed i 180 chili ciascuno, di forma rettangolare e di foggia antica, intagliati e squadrati a mano, del tipo utilizzato per la pavimentazione di piazze e spazi esterni, quali i terrazzamenti dei centri storici.
Prontamentei militari operanti, con l’ausilio dei colleghi della vicina Stazione di Gibellina, hanno accertato che detto materiale era stato trafugato poco prima dal noto monumento denominato “Cretto di Burri”, opera dell’omonimo e noto architetto Alberto Burri, definito ‘il sudario di “cemento” che copre le macerie di Gibellina vecchia.
Sottoposti tutti a perquisizione, sono stati trovati in possesso di vari utensili e arnesi da scasso, evidentemente utilizzati per la ricerca e raccolta di detto materiale, che in vari casi doveva essere stato evidentemente dissotterrato o divelto dai resti della struttura ove avevano originariamente sede.
I tre sono stati condotti presso la Caserma Carabinieri di Salaparuta.

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