L’anno santo della Misericordia a Trapani: il vescovo rende noto il decreto

Sabato 12 dicembre si aprirà l’Anno Santo della Misericordia nella Diocesi di Trapani. Lo ha comunicato sabato scorso in Cattedrale il vescovo Pietro Maria Fragnelli al termine del pontificale in cui sono stati ordinati tre nuovi diaconi permanenti.
Papa Francesco infatti, ha stabilito che a differenza di altri giubilei, questo straordinario della Misericordia abbia anche una dimensione locale. Quindi, dopo l’apertura della Porta Santa nella Basilica di San Giovanni in Laterano l’otto dicembre, anche a Trapani sabato 12 dicembre alle ore 18.00 si aprirà la “porta santa della misericordia” in Cattedrale.
Domenica 13 si terrà l’avvio del cammino diocesano dell’Anno Santo con celebrazioni in tutti i centri cittadini: Alcamo, Castellammare del Golfo, Calatafimi-Segesta, San Vito Lo Capo, Paceco, Custonaci, Buseto Palizzolo, Erice vetta, Favignana, Valderice. Le parrocchie di Trapani e quelle delle frazioni della Seconda Zona pastorale daranno inizio all’Anno Santo con celebrazioni parrocchiali o interparrocchiali.
Per valorizzare l’intero territorio diocesano, il vescovo ha stabilito che vi siano altre chiese giubilari dove vivere l’esperienza della misericordia e della riconciliazione.
Oltre alla Chiesa Cattedrale saranno dunque chiese giubilari il Santuario “Maria Santissima Annunziata” a Trapani; la  Chiesa Madre “Maria Santissima Assunta” e il  Santuario “Maria Santissima dei Miracoli” ad Alcamo; la  Chiesa Madre-Santuario “Maria del Soccorso” di Castellamare del Golfo;  la Chiesa Madre-Santuario “Maria Santissima di Custonaci” a Custonaci; il Santuario “Maria Santissima di Misericordia” di  Valderice (unico Santuario in diocesi con il titolo della Misericordia); il Santuario “Maria Santissima del Giubino di città” in Calatafimi-Segesta e la  Chiesa “San Pietro” in Erice.
Un’altra modalità di fare esperienza della misericordia e ottenere le indulgenze indicate da papa Francesco sarà, come specifica il vescovo nel decreto diocesano, quella di vivere la carità verso gli ultimi e l’attenzione alle situazioni di sofferenza attraverso le “opere di misericordia”. Dunque non solo  il pellegrinaggio ad una delle “porte sante”, la confessione, la comunione e la preghiera per il papa ma i fedeli potranno vivere pienamente il giubileo attraverso opere di misericordia verso i più deboli: i poveri, i detenuti, gli immigrati…

Nel decreto vescovile inoltre monsignor Fragnelli annuncia la nascita di un’opera segno del Giubileo in diocesi che. in linea con le indicazioni del Sinodo dei Vescovi appena concluso. sarà dedicata alle famiglie, “scuole  di umanità e grembi di gioie e di prove, di affetti profondi e di relazioni, a volte ferite. In quest’anno – scrive il vescovo – vogliamo insieme gettare le basi per un cantiere in cui accogliere le persone con la loro esistenza concreta, sostenere la loro ricerca e incoraggiare il loro desiderio di Dio e di vita ecclesiale piena”.

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