Erice, si infiamma il dibattito politico

oddo-tranchidaQualche giorno fa è arrivata la notizia della formazione, viste le dimensioni assunte dal PSI Ericino dopo le ultime adesioni, di due nuovi gruppi consiliari. Il primo, denominato PSI, costituito da Peppe Alastra (capogruppo), Peppe Vassallo (vice capogruppo) e Santino Alastra, mentre il secondo, “Erice torna libera”, formato da Luigi Nacci (capogruppo), Alberto Mazzeo (vice capogruppo) e Giovanni Maltese.
Le critiche, piuttosto dure, ovviamente non si sono fatte attendere: “Erice che Vogliamo” ha diffuso una nota dove denuncia sia l’inadeguatezza di quest’ultimo nome scelto, sia le malefatte di taluni politici che, secondo il Movimento, maschererebbero dietro la legittima esigenza di staff tecnici di supporto all’attività legislativa parlamentare e istituzionale dell’ARS, l’elargizione di prebende e favori personali. Il tutto dietro il silenzio di parlamentari regionali, anche trapanesi, di maggioranza ed opposizione, ed il “mutismo” del Presidente Crocetta.
Ecco un significativo passo del su citato comunicato, riferito anche ai circa 522 mila euro di soldi pubblici, al 31 dicembre 2015, che Oddo avrebbe speso per le consulenze: «Che significa? Che deve e sempre intervenire la Magistratura a colmare la omertosa latitanza della politica? Ma la cosa che ancora più ci stupisce (no… siamo sinceri… non ci stupisce affatto imparando a conoscere anche tali soggetti) che a percepire queste prebende pagate dai cittadini siano Consiglieri direttamente interessati anche alle recenti operazioni di campagna acquisti politica in Erice di Nino Oddo: Consigliere (ex Lista Casini) Alberto Mazzeo/consulenza tecnica-scientifica? per € 3.500 ; Consigliere (ex Grande Sud-Miccichè) Giovanni Maltese/consulenza familiare per attività di segreteria € 1.750 mensili per 4 mesi ; Consigliere (ex Fini-Futuro e Libertà) Luigi Nacci/candidatura a Sindaco prossimo venturo? Mancano altri? Approfondiremo… ».

Naturalmente l’onorevole Nino Oddo non ha fatto attendere la sua replica, nella quale  afferma di rimanere basito dal comunicato stampa di “Erice che vogliamo”, soprattutto per via degli insulti riscontrati.
Oddo ha invitato a non immischiarsi sulla scelta dei suoi collaboratori, ciò soprattutto perché ad Erice si è riusciti «ad avvicendare i coniugi Mauro/Gigante in incarichi di consulenza, assessorati e segreterie politiche senza soluzioni di continuità dando vita ad una commistione fra interessi familiari e politici senza precedenti, senza parlare degli assessori nominati fra socialisti transfughi (Galluffo, Brillante) tutti velocemente accantonati e poi messi da parte dopo essere stati usati e strumentalizzati o degli incarichi legali dati all’ Avv Maltese Vincenzo all’indomani della candidatura nel PSI. Per non parlare delle promesse di sindacatura all ex segretario socialista Piero Spina».
«Per i cosiddetti cambi di casacca – ha continuato Oddo – Giacomino è notoriamente un maestro, alcuni dei consiglieri che lui cita sono nel tempo transitati provenendo dalla destra nel suo schieramento, ma quando affluiscono alla sua corte siamo di fronte ad “illuminazioni sulla via di Damasco “. Quando invece le trasmigrazioni sono in direzione opposta “se ne deve interessare la magistratura”».
La dose viene poi così rincarata: «Quando si scriverà la storia politica Ericina di questo decennio, qualcuno dovrà spiegare i retroscena di una mozione di sfiducia a Tranchida recante 14 firme (ne bastavano tredici per mandarlo a casa ed il PSI non aveva neanche firmato) e che non fu incredibilmente votata. Da anni Tranchida ha utilizzato ben oltre limiti della decenza politica, tutti gli strumenti in suo possesso per contrastare la presenza organizzata dei socialisti in questo territorio, “congelando” e minacciando coloro, soprattutto all’interno del PD che osavano manifestare dissenso rispetto a queste sue pratiche di potere. Un potere, per mantenere il quale, nel 2007 non ebbe remore a contrarre uno accordo politico-elettorale con Luigi Manoguerra, come acclarato da varie testimonianze rese sotto giuramento presso il tribunale di Trapani».
Concludendo la nota, Oddo ha ricordato gli atti vandalici subiti dalla sua segreteria, a suo dire «collegati e potenzialmente riconducibili alla campagna diffamatrice del Tranchida». Inoltre, Oddo ha dichiarato che nei prossimi giorni si rivolgerà Autorità Giudiziaria «per valutare se non siano riscontrabili gli estremi dell’istigazione al reato».
Insomma un clima sempre più incandescente che sembra destinato a perdurare ancora a lungo.

Fabio Mazzonello

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