Erice, Tranchida: “Servizio sanitario? Non sembra tuteli tutti in egual modo”

ospedaleIl sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, ha inviato una nota all’assessore alla Sanità, al dirigente generale Asp e al prefetto, con la quale torna a parlare di alcuni problemi riscontrati già da tempo e ad oggi ancora esistenti.
Nello specifico, il primo cittadino parla delle “liste di attesa lunghissime per interventi ‘elezione’ (ernia, coliciste, etc)”, “insufficienti medici anestesisti rianimatori per coprire ad ‘incentivazione’ anche i turni del 118 dell’ambulanza rianimatoria”.
“Rispetto a tanto – scrive Tranchida –, la soluzione di utilizzare talvolta i medici del PTE, mi si sussurra ..assolve forse al debito del ‘ferro dietro la porta’, ma tale personale pare non abbia l’adeguata competenza (appena 6 mesi di corso…) per intervenire in particolari casi d’emergenza (infarti, politrauma, incidenti gravi sul lavoro, crisi respiratoria). Ne consegue che si teme malauguratamente possa scapparci il morto da un momento all’altro per inadeguata assistenza in soccorso”.
Il sindaco, inoltre, ha colto l’occasione per chiedere notizie “circa i tempi ed esecutività operativa del promesso finanziamento dell’atteso e bistrattato – da tutti i Governi regionali succedutesi – servizio di Radioterapia presso l’Ospedale S. Antonio Abate di Trapani in Erice”. Infine, Tranchida chiede notizie “circa l’evoluzione e i tempi per assicurare la preannunciata Ambulanza Medicalizzata per il centro storico di Erice, onde porre “rimedio” all’ennesimo scippo di un servizio sanitario che non appare tuteli tutti i cittadini in egual modo”.

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