La befana porta doni e allegria ai bambini dell’ospedale Sant’Antonio Abate

animazione pediatria 6.1.16Non solo abbuffate e giocate a carte. C’è chi ha deciso di trascorrere il giorno della Befana con chi sta male, precisamente nel reparto di Pediatria dell’ospedale San’Antonio Abate di Erice, provando a strappare sorrisi e alleviare un po’ di sofferenza ai bambini ricoverati.
Va sottolineato il curioso e apprezzabile retroscena che ha migliorato la riuscita di una iniziativa già in origine meravigliosa. Il tutto, infatti, è stato possibile grazie all’intesa e alla fattiva collaborazione tra l’associazione di volontariato “L’Isola che non c’è” e un gruppo informale di giovani amici, incontratisi per caso in ospedale, durante un momento di solidarietà con i più piccoli. Da lì è partita un’iniziativa ben più ampia e varia per far trascorrere ai ricoverati in Pediatria una giornata fatta di colori sgargianti – grazie ai palloncini modellabili realizzati e distribuiti in abbondanza -, giochi, bomboniere realizzate con l’arte del riciclo e…doni. Per chiudere in bellezza, infatti, non poteva mancare la generosa befana, giunta a cavallo della sua scopa per regalare giocattoli ai bambini.
Entusiasti anche i genitori e i familiari dei piccoli, i quali hanno scattato foto, chiacchierato con i volontari e incoraggiato l’iniziativa.

“In questi anni la necessità di regalare un sorriso ai più piccoli si è fatta sempre più grande – ha dichiarato Nicola Terranova, presidente della onlus L’Isola Che Non C’è –. Ringrazio tutti i volontari della associazione che presiedo per avere reso bella questa giornata. Grazie anche agli amici del gruppo informale per la collaborazione: l’isola che non c’è, c’è!”

“Con poco siamo riusciti a donare tanto e anche a ricevere tanto – hanno dichiarato invece dal gruppo informale –. È stato commovente vedere l’espressione inizialmente corrucciata di alcuni bambini diventare allegra e meravigliata al dono di un palloncino modellato a fiore o a spada, sentire i ringraziamenti dei genitori. Emozioni forti che si sono rinnovate, dopo quella volta in cui, alcuni giorni fa, da un triste silenzio siamo riusciti in dieci minuti a far scatenare una intera corsia ospedaliera. Abbiamo fatto un piccolo gesto che ha un valore grande. Può sembrare insignificante, ma rendere una giornata meno triste a un bambino, strappargli un sorriso, è qualcosa di straordinario. E nemmeno facile, va detto”.

A conti fatti, uno straordinario pomeriggio come quello di ieri è costato ai volontari davvero poco. Davvero nulla a confronto del valore di quanto hanno donato e, di riflesso, ricevuto.

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