Sbarco migranti, la polizia di Trapani ferma presunti scafisti

mix-scafistiNella giornata di ieri, personale della sezione criminalità straniera della Squadra Mobile di Trapani, in collaborazione con Militari della Guardia di Finanza di Trapani, ha posto in stato di fermo sei cittadini stranieri. Si tratta di J.L., nato in Gambia nel 1994; F.L., nato in Costa d’Avorio nel 1993; D.C., nato in Senegal nel 1992; J.C., nato in Gambia nel 1994; S.O., nato in Gambia nel 1996; B.B., nato in Gambia nel 1992.
I giovani risultano tutti indagati, in concorso con altri soggetti al momento ignoti, per il reato di “favoreggiamento aggravato all’immigrazione clandestina”.
Nella mattinata di ieri, la nave norvegese M/N Siem Pilot è approdata al Molo Isolella del Porto di Trapani, trasbordando 724 migranti, di cui uno cadavere. “Nella circostanza – si legge in una nota –, si apprendeva da personale della Marina Militare Italiana che il trasbordo faceva riferimento ad un precedente soccorso posto in essere nel canale di Sicilia, in acque internazionali, dalle navi Militari della Marina Militare Italiana Fiorillo e Dattilo, e dalla stessa M/N Siem Pilot, le quali operavano in 6 distinti eventi S.A.R.”
In particolare, da una preliminare attività investigativa svolta di concerto con Militari della Marina Militare Italiana Dattilo,sono stati individuati alcuni potenziali scafisti, riconducibili a tre distinti eventi.
Sono stati così ascoltati “moltissimi testimoni che davano versioni univoche riguardo le fasi del viaggio, fornendo descrizioni in sostanza sovrapponibili dei migranti che avevano condotto il gommone dalle coste libiche fino al momento del soccorso”.
I migranti hanno riferito di essere partiti la notte tra giovedì e venerdì scorso dalla costa libica, a bordo di gommoni già in condizioni precarie, che hanno continuato ad imbarcare acqua per tutto il periodo della navigazione. Per il viaggio, stando sempre a quanto dichiarato alle autorità, avrebbero pagato una somma in Dinari tra le 1000 e 1500 dinari cadauno ad intermediari dell’organizzazione libica.
Alcuni migranti hanno riconosciuto S.O. e B.B. quali rispettivamente conducente e assistente di rotta del gommone soccorso alle 7 del 22 gennaio con a bordo 110 persone circa, alcuni dei quali sprovvisti di salvagente. Altri migranti, invece, hanno indicato L.F. e J.L., rispettivamente assistente di rotta e conducente del gommone soccorso alle 10 del 22 gennaio, con a bordo 120 persone circa, alcuni dei quali senza salvagente.
Infine, sono stati anche riconosciuti D.C. e J.C. rispettivamente come conducente e assistente di rotta del gommone soccorso alle 11 del 22 gennaio con a bordo 130 persone circa, anche in questo caso con alcune persone sprovviste di salvagente.
Alla luce delle dichiarazioni rese dai migranti e delle indagini preliminari svolte, i sopraccitati soggetti sono stati posti in stato di fermo, “sussistendo un imminente pericolo di fuga”, e associati, al termine delle formalità di rito, presso la casa circondariale di Trapani a disposizione dell’autorità giudiziaria.
“Non pare superfluo – conclude la nota della questura di Trapani – precisare come, da una parallela attività investigativa svolta da agenti della sezione omicidi della Squadra Mobile, venivano svolte accurate indagini tese all’identificazione del cadavere sbarcato sempre nella mattinata di ieri, la cui morte pare comunque riconducibile a cause naturali e non violente”.

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