Nasce un nuovo partito, il segretario nazionale è trapanese

collage giuseppe cipponeri e logoLo scorso dicembre, a Roma, è stato costituito il partito politico “Popolo Partite Iva – Autonomi e Lavoratori Uniti”, il cui segretario nazionale è il trapanese Giuseppe Cipponeri. Abbiamo fatto una chiacchierata con lui per capire se si tratta di una novità politica ed eventualmente in cosa consiste e quali sono gli obiettivi di questa realtà che dalla Valle d’Aosta al Friuli Venezia Giulia conta già diversi iscritti.
“Ci sono rappresentanti politi in tutte le regioni d’Italia – ha dichiarato Cipponeri –, persone che pur non avendo mai fatto politica diretta hanno voluto mettere la faccia in questo progetto politico per contrastare sul territorio le scelte scellerate e leggi catastrofiche che gli ultimi Governi hanno attuato, rendendoci un popolo sopraffatto e deriso con l’aggravante della totale miseria con un tasso di povertà altissimo”.
Cipponeri prosegue citando sue esempi: “Abbiamo assistito, finora, ad una politica economica finalizzata al salvataggio delle banche per un periodo limitato, e dopo? Vogliono cambiare la nostra Costituzione, che, a distanza di settant’anni è apprezzata in tutto il mondo, perché è l’ultimo baluardo di una ormai precaria democrazia. La politica è di fondamentale importanza in uno stato democratico e non si può lasciare nelle mani di persone come i politici di oggi. Siamo imprenditori o figli di imprenditori che hanno portato l’Italia al boom economico ed al terzo posto delle potenze mondiali. Cosa ci è successo? Di punto in bianco non sappiamo fare più impresa o non ci è più permesso di fare impresa? Forse la seconda ipotesi, perché le idee le abbiamo, ma non possiamo svilupparle. Con una pressione fiscale così alta non si crea lavoro, anzi si chiude, si crea disoccupazione; queste forze passive fanno sì che non entra moneta nel circuito economico italiano e viene a mancare il lavoro alle micro, piccole e medie imprese, si riduce il potere d’acquisto della moneta e si innesca un meccanismo che porta alla deflazione. Il nostro Paese deve necessariamente essere più indipendente ed autonomo, dobbiamo far risorgere il made in Italy, cioè, il marchio che ci ha fatto conoscere in tutto il mondo, dobbiamo dare lavoro ai nostri figli e la certezza della dignità alle persone.
Infine, una considerazione sulla nota legge Cirinnà sulle unioni civili: “Non voglio apparire omofobo, anzi premetto che non nutro alcun pregiudizio per le diversità umane, nessuno ha diritto a giudicare le scelte altrui, ma ci sono cose ben più importanti da affrontare prima. Ci sono problemi di estrema urgenza e deliatezza, con tutti i problemi che stiamo affrontando in Italia, come la disoccupazione, la disperazione di chi ha subito lo sfratto perché è senza lavoro e non ha potuto pagare l’affitto, le difficoltà degli imprenditori che non possono più assolvere gli obblighi tributari (imposti con una tassazione selvaggia e talvolta incostituzionale) e pagare le sanzioni applicate da Equitalia, le attività che chiudono perché non ce la fanno più a onorare i debiti ed i casi estremi delle vittime di Stato, cioè, quelle persone, che pensano di risolvere i loro problemi economici con il suicidio”.
“Un popolo che capisce di essere preso in giro dalla politica – conclude Cipponeri –, non partecipa al voto per protesta, ma non considera che, così fa esattamente il gioco di chi governa. Infatti non votare vuol dire rinunciare ad uno dei più importanti diritti della democrazia, anche se la nostra presenta tante ambiguità. Noi siamo l’unico movimento o partito politico che parla di detassazione, perché: conosciamo le leggi di mercato per essere competitivi in campo internazionale, abbiamo fatto un’analisi e una programmazione aziendale atta ad affrontare, se fosse necessario, l’uscita dall’Euro”.

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