Viaggio in Argentina per il tango: “La fine del mondo. Inizio di un sogno di libertà”

Un gruppo di trapanesi, tutti amici tra loro e appassionati di tango, hanno ben pensato di trascorrere qualche giorno di relax e formazione in Argentina, patria del coinvolgente e passionale ballo. Ci hanno raccontato la loro esperienza, fatta di cultura, suggestioni, luoghi e momenti interessanti; un viaggio che abbiamo raccontato come fossero delle pagine di diario. Questo è l’ultimo appuntamento.

foto argentina 001Ci Siamo spinti fino alla fine del mondo, il limite più meridionale dell’America Latina. Al Capo Horn l’Oceano Atlantico si incontra con L’Oceano Pacifico e il mare ribolle con un colore verdastro, scuro e minaccioso.
Ushuaia d’estate è una ventosa cittadina circondata da montagne con cime spruzzate di neve. Qui il turismo, come nel resto dell’Argentina, è sostenibile e ben organizzato. Il battello ci porta, navigando il Canale di Beagle, a pochissimi metri dalle colonie di cormorani, leoni marini e pinguini. Abbiamo anche la fortuna di incrociare un capodoglio! Durante la navigazione stormi di uccelli sorvolano radenti l’acqua.
Le distanze sembrano infinite e immensi sono la vegetazione, il mare e il cielo senza coperchio. La natura è talmente imponente da inglobare in sé il minuscolo uomo, in armonia, insieme a tutte le cose.
La Ruta 40 , la strada più lunga del mondo si ferma qui, all’interno di un parco nazionale che abbiamo visitato con un trenino : El tren del fin del mundo, anticamente usato dai detenuti del bagno penale di massima sicurezza. Da qui non era possibile evadere.foto argentina 003
A circa quattro ore di volo da Buenos Aires, El Calafate è una tappa di interesse naturalistico. Dalle montagne intorno, dove si può salire con un veicolo quattro per quattro, si gode una magnifica vista della città sul lago Argentino, che è azzurrissimo per via dei sedimenti glaciali.
Ma la forza e la magnificenza della natura sono ancora più imponenti al cospetto del Glaciero Perito Moreno. Davanti a esso tutte le cose si ridimensionano a livello infinitesimale, soprattutto l’uomo. Ipnotici i bagliori azzurri e blu del sole che filtra attraverso impervi torrioni e guglie di ghiaccio. Il rombo di tuono che emette continuamente ci ricorda che il ghiacciaio è una cosa viva, minaccioso come una tempesta incombente, implacabile e inesorabile.

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