“L’amico di Marettimo”: domani presentazione del romanzo di Mario Scotto

Sarà presentato domani alle 18, presso il Museo del Mare di Marettimo, “L’amico di Marettimo” un romanzo di Mario Scotto (Margana Edizioni).
La presentazione rientra nell’ambito della rassegna “Libri e Letture Di qua e di la dal Mare” curata dall’Associazione CSRT “Marettimo”.
“Dopo la terza vacanza a Marettimo, mi è nato il desiderio di dedicare un racconto all’isola che amo dalla prima volta in cui ho visto spuntare, dalla leggera foschia che rendeva ancor più misteriose le Egadi quel giorno, la Punta Troia. Ho pensato di raccogliere, dagli amici Giovanni, Franco, Fausto e Vito, alcuni fatti storici e di costume, che mi servissero da contorno. Poi, come sempre accade quando scrivi, il racconto, che poi è divenuto un romanzo breve, si è dispiegato sulle pagine da solo, come se le mie dita toccassero i tasti del computer guidate da tutti coloro che ne avevano scritto, e mi regalassero una frase dopo l’altra. Il Vincenzo Consolo di: “Ma, di qua o di là del mare, di là del Mediterraneo o dell’Atlantico, quest’isola aspra, forte, impervia, questa granitica, alta fortezza sopra il mare d’una bellezza impareggiabile, pura come un’alba del mondo, questa roccia di caverne di luce e di smeraldo, questa terra delle acque e delle erbe, del timo, del lauro, del mirto, delle api e del miele, degli uccelli, profondamente s’incide nel cuore, nella memoria di chi va e di chi resta.”
Parole alte e forti, evocative e poetiche, come quelle di Enzo Di Pasquale, con la sua tenera e poetica “Ignazia” che spero possa presto riapparire nei cataloghi della Fazi editore. Dovevo solo scegliere il colore della trama, per non far sembrare il racconto una guida turistica o un’elegia sperticata, che non si addice di certo al carattere dell’Isola, e degli isolani. In quel periodo stavo portando a termine il mio ultimo romanzo, “Le nuove indagini del commissario Ingravato” ed ecco che l’idea di far uscire il mio amato personaggio dalle brume del nord e regalargli un passato che fosse legato all’Isola, ha connotato di giallo ciò che mi proponevo di scrivere. Quindi il mio commissario questa volta dovrà rispondere a una chiamata che arriva da un passato lontano. “Allibertati!” gli dice al telefono il suo amico di Marettimo e lui, senza alcuna esitazione e in ricordo di una lontana amicizia, lascia il suo commissariato nella Provincia Granda, quella di Cuneo s’intende e si precipita nell’isola che è sempre stato, dal primo giorno, il suo “villaggio della memoria”.