Un murales contro la mafia nel rione popolare di Fontanelle Milo a Trapani

murales contro la mafia (1)E’ stato appena completato nel rione popolare di Fontanelle Milo un murales, realizzato su una parte del prospetto della palazzina sita in via Vito Catalano lotto 5, che intanto è stato concepito come risposta all’ignobile frase scritta da mani ignote e inneggiante al boss mafioso Matteo Messina Denaro, “ma che nella sostanza – dicono il commissario ad acta dell’Iacp Ignazio Gentile e il direttore generale Pietro Savona – vuole rappresentare un primo passo verso il risanamento ambientale del quartiere”.

L’opera, realizzata per una altezza di quasi 10 metri, è il risultato di un lavoro condotto da quattro giovani artisti Trapanesi – The Desaparadice ossia Edoardo Maria Manuguerra, Dario Di Nicola, Tito Buscaino e Andrea Alessandro Mancuso – ai quali l’Iacp, dopo avere diffuso un avviso pubblico ed esaminato le proposte pervenute, ha affidato il compito, scegliendo nell’immagine proposta, tratta dalla celebre “opera dei pupi”, il soggetto del murales.

Il murales è frutto anche di una sinergia instauratasi tra l’Iacp, Confindustria e Ance Trapani nonché con l’ente di formazione professionale E.Pa.Tu., al fine di mettere a disposizione le attrezzature tecniche e artistiche necessarie alla realizzazione dell’opera. Un contributo gratuito di partecipazione è stato messo a disposizione dalle imprese edili Figuccio e Riggio.murales contro la mafia (2)

Ma protagonista in assoluto è stato certamente l’affiatato gruppo di giovani writers che ha operato con i classici colori a spray ma anche con altre tecniche di pittura. L’immagine vede in primo piano un agguerrito “pupo” che pare assalire un altro “pupo” che appare come soccombente, tutti e due indossano le classiche armature da guerriero, tipiche dell’”opera dei pupi”. Il cattivo (la formazione del viso, lo sguardo penetrante offrono questa visione) che è pronto ad uccidere il buono? A ben guardare le cose non stanno in questo modo. Il “pupo” che è sdraiato per terra è intanto privo dei fili, si vedono infatti in alto le mani di un burattinaio, e di che burattinaio si tratti lo si può dedurre da un paio di occhiali ray ban disegnati in cima al murales (sono gli occhiali che l’iconografia giornalistica attribuisce al boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro), e gli unici fili che si dipanano sono quelli che governano il “pupo” cattivo. E poi ancora il “pupo” sdraiato per terra con la lama della spada impugnata sta proprio tagliando l’ultimo filo che tiene legato il suo assalitore al burattinaio. Infine in alto a destra è scritto “Liberiamoci” che oltre che essere il titolo dell’opera è l’invito a tutti i cittadini a sottrarsi all’arroganza di qualsiasi tipo di criminalità. murales contro la mafia (4)

E’ stata una proposta che ci ha subito convinti – dice il direttore generale dell’Iacp Pietro Savona – l’immagine tratta dall’”opera dei pupi” ci ha aiutato a rendere chiaro il messaggio che vogliamo mandare a tutti gli abitanti di quel rione, così purtroppo problematico, ma dove abita sopratutto tanta gente per bene. I pupi nella storia artistica siciliana ci hanno spesso raccontato la storia di un popolo, quello siciliano, ora saccheggiato dagli invasori ora umiliato dai prepotenti, gente, quella siciliana, tante volte insanguinata, ferita, uccisa, oltraggiata, perseguitata. Terra che ha perduto i suoi uomini migliori. Gente – continua Savona – che ha scelto anche una strada precisa quella di arrivare alla liberazione dalle mafie ma non per merito di altri ma intanto per loro stesso impegno. E’ su questa linea che si inserisce il nostro contributo per la cui realizzazione voglio ringraziare tutti coloro che hanno collaborato ma soprattutto gli abitanti del quartiere che hanno apprezzato e compreso il messaggio”.

E’ stata una magnifica risposta artistica – commenta a sua volta il commissario ad acta dell’Iacp Ignazio Gentile – diciamo anche che oltre che dare speranza al rione, a sollecitare per il meglio i residenti, ha consegnato una bella manciata di colori in un contesto che è di forte disagio urbano. Stiamo predisponendo gli atti necessari a mettere ordine intanto nelle aree di pertinenza delle palazzine popolari di Fontanelle Milo, auspichiamo che stessa cosa faccia il Comune per le aree di sua competenza. Quello che abbiamo realizzato in questa palazzina stiamo pensando di ripeterlo anche sui prospetti di altre palazzine popolari e non solo dello stesso rione. Abbiamo ricevuto altre proposte progettuali che sono da prendere in considerazione, ma pensiamo anche ad aprire una sorta di gara tra artisti così che liberamente ognuno possa esprimersi artisticamente sempre e però su temi attinenti il recupero di ogni forma di degrado e disagio, materiale e sociale. Su questa ipotesi di prosecuzione stiamo interagendo con i buoni e bravi partner incontrati sulla nostra strada, ossia Confindustria e Ance Trapani nonché l’ente E. Pa. Tu”.

murales contro la mafia (3)L’E.Pa.Tu. – ente di formazione territoriale tra imprese e sindacati dei lavoratori del quale è presidente l’ing. Rosario Ferrara e vice presidente il dirigente sindacale della Feneal Uil Giuseppe Tumbarello – ha collaborato alla realizzazione del murales mettendo a disposizione uno dei corsi di formazione professionale riservati ai lavoratori del comparto edile. In questo caso il corso era relativo alla collocazione e smontaggio di un ponteggio edile, quello utilizzato poi dagli artisti per la realizzazione del murales. “Quando ci è stata chiesta dall’Iacp collaborazione  – dice Rosario Ferrara che è anche presidente dell’Ance – non ci aspettavamo di arrivare al risultato artistico che è sotto gli occhi di tutti noi, e siamo felici dinanzi al buon risultato di essere stati della sfida sociale che è stata lanciata. I complimenti vanno rivolti ai quattro giovanissimi artisti che hanno realizzato un murales molto bello e significativo”.

E’ certamente una esperienza da far continuare – commenta il presidente di Confindustria Gregory Bongiorno – siamo convinti che altri murales vanno realizzati su altre palazzine popolari purchè siano il primo segno di un recupero di rioni spesso abbandonati e non certo per colpe dell’Iacp ma per la notoria mancanza di risorse pubbliche. La formula della sinergia messa in atto in questa occasione credo possa essere organizzata anche per far altro, magari meglio coinvolgendo i Comuni ma anche gli stessi abitanti dei rioni popolari che vanno ancora meglio responsabilizzati sulla cura delle case e delle aree attorno alle palazzine, progettate come aree di verde pubblico ma che spesso finiscono con l’essere vere e proprie discariche, o giardini abbandonati piene di erbacce. Come Confindustria siamo in questo senso pronti a fare la nostra parte e ringraziamo l’Iacp per l’interessante e bello spunto di impegno che ci è stato proposto”.

L’ufficio Tecnico dell’Iacp ha intanto predisposto una perizia per il risanamento ambientale delle aree di propria pertinenza all’interno del rione popolare di Fontanelle Milo e a giorni verrà affidata l’esecuzione dei lavori. “In questa fase – conclude il commissario ad acta Ignazio Gentile – speriamo di potere avere un’altra giusta sinergia in questo caso con il Comune di Trapani perché allo stesso modo possano essere sistemate le aree urbane di sua competenza e assieme si possano altresì  rimuovere i rifiuti abbandonati anche nelle nostre aree”.

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