Spacciava mentre era ai domiciliari, arrestato pregiudicato 56enne

carabinieri-case-popolari-2Martedì scorso, durante un servizio per la repressione dei reati in materia di sostanze stupefacenti, i carabinieri della Compagnia di Marsala si sono insospettiti vedendo una vettura parcheggiata sotto una delle palazzine popolari con un soggetto alla guida che sembrava in attesa.
I militari si sono quindi fermati a controllare, comprendendo che l’uomo stesse attendendo un amico che in quel momento si trovava nello stabile antistante. Visto che nello stabile abita un pregiudicato, Salvatore D’Antoni, 56enne agli arresti domiciliari per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, i carabinieri sono andati subito a controllare il suo appartamento per capire se il passeggero dell’auto controllata si trovasse lì per comprare droga.

Un sospetto che si sarebbe rivelato fondato: il ragazzo, infatti, vista la pattuglia è uscito velocemente di casa cercando di eludere i controlli, mentre il D’Antoni si muoveva velocemente verso la cucina. Fermato il ragazzo, si riusciva a raggiungere il D’Antoni “evitando che potesse far sparire lo stupefacente e in quel momento la pattuglia aveva modo di rinvenire immediatamente un piccolo panetto di hashish conservato in quella stanza”.
Così, la perquisizione è stata estesa a tutto l’appartamento e una volta ultimata sono state rinvenute altre piccole quantità di hashish, per un totale di circa 10 grammi e circa 5 grammi di marijuana. Sul pianerottolo di casa, dove era stato fermato il probabile avventore, è stata invece ritrovata una pallina fatta con carta di giornale, al cui interno vi erano appena 4 grammi di hashish.

Di conseguenza il D’Antoni è stato condotto presso gli uffici della sede “Villa Araba” dove, dopo aver svolto tutti gli accertamenti del caso, l’uomo è stato dichiarato in stato di arresto per il reato di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, e su disposizione della Procura di Marsala tradotto nuovamente presso il suo domicilio. Il giorno seguente il Tribunale Lylibetano, convalidando l’operato dei militari dell’Arma, disponeva per il D’Antoni la misura cautelare degli arresti domiciliari, in attesa del processo.

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