Pallacanestro Trapani, parla il presidente

Pietro Basciano 2

Il presidente della Pallacanestro Trapani, Pietro Basciano, ha voluto fare il punto dell’attuale situazione della squadra granata.
«Negli ultimi 15 minuti della partita contro Casale abbiamo mollato psicologicamente – ha esordito – ma io resto tranquillo perché ho la certezza che, nonostante col sorriso sulle labbra, la giusta ironia ed un po’ di scaramanzia abbia sempre detto che puntiamo alla salvezza, questa squadra possa fare i playoff.
Il giorno dopo la partita abbiamo fatto una riunione di 2 ore con tutta la squadra e lo staff e ci siamo resi conto che da agosto ad ora ci siamo allenati al completo solo una settimana. Ancora oggi abbiamo 3 giocatori infortunati ed uno in fase di recupero (Tavernelli), Non voglio che questo diventi un alibi ma sono convinto che il problema sia esclusivamente fisico; questa squadra merita i playoff. Ho detto loro di non pensare a quello che dice la gente, di lavorare sodo e di trovare dentro di loro la voglia e la forza di fare qualcosa in più per superare al più presto questo momento difficile. È chiaro che le critiche ci possono stare, ma prendo in considerazione solo quelle costruttive, le offese personali ai miei ragazzi invece non posso accettarle e le rimando al mittente».

«Vorrei ricordare che questo è il quarto anno consecutivo di A2 e che abbiamo fatto un contratto di 5 anni alla nostra bandiera (Andrea Renzi) – ha continuato Basciano –, cosa che a molti è passata inosservata ma che rappresenta un tassello importante per il futuro e per la continuità del club in campionati di vertice. Inoltre non è vero che non siamo vigili sul mercato ma l’obbiettivo potrebbe essere solo un giocatore che possa fare la differenza altrimenti andremo avanti così fino alla fine».

Il presidente parla anche del settore giovanile: «Stiamo investendo tantissimo sul settore giovanile e i frutti di tutto ciò li raccoglieremo tra due/tre anni. I ragazzi che stiamo formando sono molto validi, stanno crescendo e stanno facendo grandi esperienze di vita (in Italia ed in Europa) che si porteranno dentro per sempre, a prescindere dal fatto che vincano o perdano, che diventino giocatori di pallacanestro o altro».
«A Ferentino non sarà facile – conclude Basciano –, ma il campionato è ancora lungo».

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