Il sindaco Orlando propone l’unione di Birgi a Punta Raisi. Savona: “No a politiche neocolonizzatrici. Vero problema attrazione flussi turistici”

Savona“Le dichiarazioni di Orlando sul futuro dell’Aeroporto di Trapani sono frutto del momento elettorale che si incarna nella solita idea “neocolonizzatrice” della politica palermitana nei confronti degli interessi della provincia di Trapani”.

Il candidato sindaco di Trapani Piero Savona commenta così le affermazioni del sindaco di Palermo Leoluca Orlando secondo il quale l’aeroporto di Birgi non avrebbe futuro, se non quella di collegarsi a Palermo.

“L’idea di annessione – spiega Savona – non ha senso;  farebbe bene Orlando, prima che occuparsi di altro, a rendere legittimo il proprio assetto societario, a provvedere al risanamento economico della Azienda aeroportuale di cui il Comune di Palermo è socio, e capire le motivazioni per cui l’Aeroporto di Catania rimane riferimento in Sicilia per dimensioni di traffico. L’aeroporto di Trapani rappresenta un asset fondamentale per lo sviluppo del territorio e nessuna forma di prevaricazione potrà essere consentita a danno dello stesso, semmai sarebbe necessario spingere la Regione Siciliana affinché si possa fare sistema di tutte le realtà aeroportuali che dovrebbero operare non in conflitto ma in sinergia tra di loro”.

Secondo Savona “il problema principale è la capacità di attirare i flussi turistici piuttosto che litigare sulla spartizione del poco turismo che arriva, e per questo ci si deve impegnare. Sullo stato di salute del turismo in Sicilia i numeri dicono già tutto: la Regione vale appena il 4 per cento di presenze – 14,5 milioni all’anno – e il 4,4 per cento di arrivi (includendo i pendolari) del totale nazionale. Il Veneto, per farsi un’idea, arriva al 30 per cento con oltre 61 milioni di presenze annue. È la regione più turistica della Penisola. Anche il Piemonte e la Lombardia – due regioni che potenzialmente avrebbero una vocazione turistica meno spiccata – fanno meglio della Sicilia rispettivamente con l’8 e il 9 per cento di presenze annue. E questo nonostante l’isola vanti il 19,7 per cento del totale nazionale di chilometri di coste e il 14,3 per cento del totale nazionale di siti Unesco. Che Orlando rifletta su questo – conclude – piuttosto che manifestare mire espansionistiche di basso livello”.

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