Vederci chiaro sui “cani di quartiere” del Comune di Erice

Valeria Ciaravino, consigliere comunale indipendente a Erice, ha inviato una nota al sindaco Giacomo Tranchida riguardo il riconoscimento dei cosiddetti “cani di quartiere” nel territorio di competenza.
Tutto parte da una diffida presentata da Enrico Rizzi, presidente nazionale del NOITA – Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali –, con la quale si chiede la revoca di un documento, a firma dell’assessore Laura Montanti, sul rigetto dell’istanza di riconoscimento di alcuni “cani di quartiere”, animali successivamente trasferiti presso il canile privato Mister Dog di Crotone. L’istanza era stata presentata da diversi cittadini di Erice Capoluogo.
Volendo approfondire la vicenda, la Ciaravino ha contattato personalmente Rizzi, dal quale ha ricevuto documenti utili per meglio comprendere quanto accaduto.

Foto La Sberla | Marco Amico«Da una lettura dei documenti – dichiara il consigliere comunale – appare evidente che gli animali per i quali era stato a suo tempo chiesto l’affidamento come cani di quartiere, sono di natura docile, circostanza confermata tra l’altro dall’inesistenza di verbali a firma dell’ASP veterinaria di Trapani che ne attestassero la pericolosità. Di conseguenza risulta labile la motivazione dell’assessore Montanti a sostegno del rigetto dell’istanza, secondo la quale i cani “comunque continuerebbero a vivere in strada spostandosi liberi in tutto il centro urbano costituendo ‘branco’ a danno della sicurezza pubblica”. Muovendo, inoltre, dai motivi del diniego, l’amministrazione comunale avrebbe dovuto prelevare dal territorio ericino, o sollecitare chi di competenza, ben altri “branchi” di cani, i quali giornalmente mettono in serio rischio l’incolumità dei nostri concittadini, quali, ad esempio, quelli che dimorano in zona Lungomare Dante Aligheri o lungo la strada provinciale Martogna/Erice».

«Una richiesta di affidamento di animali – aggiunge la Ciaravino –, dovrebbe essere non solo condivisa, ma anzi promossa tra i nostri concittadini, poiché tenderebbe, da un lato, a ridurre sensibilmente il fenomeno del randagismo nel territorio comunale e, dall’altro lato, ad abbattere i costi annualmente sostenuti dall’amministrazione comunale per il mantenimento degli stessi in strutture private».
A seguito di queste considerazioni, la Ciaravino chiede se sia intenzione dell’amministrazione comunale rivedere la propria decisione, con conseguente revoca della nota “incriminata”. Inoltre, il consigliere chiede di «ricevere notizie in merito allo stato di salute dei cani prelevati e oggetto dell’Istanza formulata nel mese di gennaio 2016, oltre al dettaglio dei costi sostenuti alla data odierna per il loro mantenimento nella struttura privata di Crotone, Mister Dog».

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