Sequestro di beni del valore di 1 milione e 200 mila euro a Michele Giacalone

ImmagineI Carabinieri del R.O.S. e quelli del Comando Provinciale di Trapani hanno eseguito un provvedimento di sequestro dei beni emesso dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione – nei confronti di Michele Giacalone. Il valore dei beni sequestrati – che comprendono un bene immobile, disponibilità finanziarie, tre mezzi d’opera, una società e relativi beni strumentali – è di circa 1 milione e 200 mila euro.
L’uomo era stato arrestato dai militari del R.O.S. nell’ambito dell’indagine Visir il 10 maggio scorso per partecipazione ad associazione mafiosa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso, quale appartenente della famiglia mafiosa di Marsala. Nell’ambito dell’indagine, i militari dell’Arma hanno dato esecuzione al fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo nei confronti di 14 persone indagate per associazione di tipo mafioso, estorsione, ricettazione, detenzione illegale di armi e munizionamento, con l’aggravante del metodo e delle finalità mafiose.

Il provvedimento, che è stato richiesto dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Palermo e si fonda su quanto emerso dalle indagini condotte dal R.O.S., è sorretto dagli esiti dell’indagine Visir svolta dal Reparto Anticrimine di Palermo in direzione del mandamento di Mazara del Vallo e della sua “pericolosa articolazione territoriale rappresentata dalla famiglia mafiosa di Marsala, capeggiata dall’uomo d’onore Rallo Vito Vincenzo ed operante secondo le espresse direttive del latitante Messina Denaro Matteo”.
Le indagini sull’aggregato mafioso marsalese avrebbero evidenziato gli assetti di vertice e i delitti perpetrati dalla famiglia lilibetana, fornendo “importanti elementi sul suo collocamento baricentrico nelle relazioni criminali tra le province di Trapani e Palermo, nonché rilevanti riscontri sulla costante operatività e periodica presenza in territorio trapanese del citato latitante”.
In tale contesto, Michele Giacalone, già destinatario di un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Palermo il 12 ottobre del 2007 con l’accusa di essere favoreggiatore della latitanza del noto capo mafia Antonino Rallo.
Giacalone, inoltre, “attraverso il continuo scambio di comunicazioni con gli altri affiliati e la partecipazione a riunioni mafiose del sodalizio marsalese con esponenti delle altre famiglie trapanesi, diveniva responsabile della raccolta dei profitti delle attività illecite e della relativa distribuzione, perpetrando, in forza del vincolo associativo, attività estorsive in direzione di altri imprenditori del settore edile”.

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