Galluffo: “Tranchida sprovveduto quanto arrogante”

WP_20180416_004Il candidato sindaco di Trapani Vito Galluffo, con una lettera aperta, risponde ad alcune dichiarazioni di Giacomo Tranchida, anche lui candidato alla stessa poltrona di sindaco. Questo il testo della lettera che riportiamo integralmente.

“A tal Tranchida, sprovveduto quanto arrogante aspirante candidato Sindaco di Trapani, ricordo che talvolta è meglio tacere che dire noiose sciocchezze.

Il diritto alla difesa è previsto e garantito dalla nostra Costituzione, a lui sconosciuta, e l’Avvocato è il custode, il garante ed il controllore, nei processi, del rispetto dei Principi Costituzionali, dell’applicazione della Legge e delle norme processuali.

È noto e notorio a tutti, tranne ai venditori di fumo, che ho sempre svolto e svolgo la mia attività professionale nella trasparenza e correttezza più assoluta e nel doveroso rispetto di tutte le parti processuali, senza compiacenze o debolezze verso chicchessia.

Ed ho difeso, nel tempo, imputati di mafia, di omicidi, “sindaci ladri, corrotti e corruttori”, politici, medici, ingegneri, professionisti di ogni genere, imprenditori, rappresentanti delle Forze dell’Ordine, operai, giovani e tant’altri e, senza presunzione alcuna, assai spesso provandone la loro innocenza.

Quindi: ho frequentato e frequento i Palazzi di Giustizia di tutta Italia in ragione della mia “nobile” attività professionale, mentre  costui  l’ho incontrato solo e spesso in Tribunale o come “imputato” o come parte offesa in processetti o per altri motivi a me sconosciuti.

I concittadini trapanesi, dunque, devono e saranno chiamati e sollecitati a decidere, scegliere e votare solo dopo avere attentamente e compiutamente esaminato, soprattutto dei candidati a Sindaco, la onestà quotidianamente praticata e non gridata, la correttezza conclamata, l’onesto lavoro svolto, il vissuto, le cose realmente fatte e non blaterate.

Da garantista dico che: chi vuole amministrare una Città, come chi amministra la Giustizia, deve non solo essere onesto, ma lo deve anche apparire, come la moglie di Cesare, altrimenti deve essere e divenire fin da subito, per tempo e senza remora alcuna, oggetto di indagini serie e a trecentosessanta gradi, per evitare di fare pagare successivamente ulteriori irreparabili prezzi alla nostra martoriata Città, che più non lo potrebbe sopportare … e sarebbe colpa concorsuale di tutti.

Io ed i trapanesi abbiamo rispetto per chi non lavora e per chi non trova lavoro, anche per colpa dell’incapacità di chi ha amministrato e pretende di continuare ad amministrare, ma non per chi ha un lavoro e non ha mai lavorato.

Chi sconosce il valore, la dignità ed il sudore che proviene dall’onesto lavoro, non è in grado di dare serie speranze, vere risposte ed un futuro ai più infelici, ai diseredati, alla nostra Città.

La politica, quella “Aristotelica”, fatta per amore della Città ed al vero ed esclusivo servizio dei cittadini, grida e pretende sacrificio e spirito di servizio.

Trapani non merita di essere oscurata dalla “fuliggine”, può e deve splendere del suo sole”.

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