Trapani, associazione di consumatori presenta ricorsi contro la Tari

spazzaturaDue legali dell’associazione di consumatori Codici di Trapani hanno notificato al Comune di Trapani, i primi ricorsi verso gli avvisi di pagamento TARI 2018. Sono gli esercizi commerciali ad avere subìto un notevole incremento della TARI. I legali hanno richiamato la Legge 147/2013 che dispone espressamente che: «La Tari è dovuta nella misura massima del 20% della tariffa, in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti; ovvero, l’effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento, nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone e all’ambiente»In altre parole, a parità di condizioni in regime di TARI è prevista una riduzione ancora più consistente in favore degli utenti in caso di mancanza del servizio o grave disservizio, in deroga a quanto disposto dall’ente impositore in sede regolamentare. “Sono noti i gravi disservizi subiti dalla collettività trapanese, anche per contingenti motivi dovuti alle emergenze regionali che hanno portato a provvedimenti da parte del governo regionale, lo scorso anno a guida Crocetta, cui la tari di quest’anno fa riferimento – commentano i legali dell’associazione di consumatori Spanò e Callotta -. In base alla normativa citata e ad alcune recenti pronunce di merito, è fatta salva, quindi, la possibilità per il contribuente di vedersi riconosciuta la riduzione della tassa sui rifiuti, “tutte le volte in cui il servizio di raccolta, sebbene regolarmente istituito e attivato, non è svolto nella zona in cui è locato l’immobile; oppure, nel caso in cui quest’ultimo, presenta gravi disfunzioni tali che il contribuente non possa usufruirne agevolmente. Tutto ciò, indipendentemente dal fatto che le ragioni che hanno legittimato l’assenza del servizio o la grave deficienza dello stesso siano direttamente riconducibili alla responsabilità del Comune”.

La riduzione chiesta all’Amministrazione Comunale e che eventualmente sarà fatta valere dinanzi alla Commissione Tributaria, va dal 40 all’ 80 %.

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