Dovute considerazioni e precisazioni dell’ex consigliere comunale Nino Ingrasciotta alle dichiarazioni del Sindaco, Daniela Toscano, nel suo comunicato: “Da che pulpito viene la predica”

“Premettendo che non ritengo corretto, piuttosto, eticamente fuori luogo trasferire le reazioni delle dispute politiche nella sfera personale e, ancor più, in quella familiare, reputo, oltre modo, giusto, senza avere la pretesa di entrare nel merito delle faccende dibattute, che ogni attore politico interpreti, come previsto e nel rispetto delle regole, il ruolo che gli compete: il consigliere attivandosi nei suoi compiti propositivi, di indirizzo, ma anche di controllo dell’operato dell’Amministrazione attraverso gli strumenti consentiti dal regolamento del Consiglio e dello Statuto comunale, dall’altro lato, l’Amministrazione, con a capo il primo cittadino, a rendicontare ed a rispondere del proprio operato ed a soddisfare anche le richieste di chiarimenti avanzati dai componenti del Consiglio, circoscrivendo, possibilmente, il tutto all’interno della preposta ed opportuna sede.

Comunque, il mio intervento non vuole affatto essere polemico, piuttosto, cara Daniela, intende, semplicemente, fare, a mente fredda, chiarezza su alcune tue esternazioni pubbliche, di alcuni giorni fa, che hanno ingiustamente ed inopportunamente tirato in ballo anche la mia persona.

In primis, mi riferisco a quanto da te asserito: “basti pensare anche all’analisi dei dati elettorali delle ultime elezioni amministrative che un osservatore attento potrebbe cogliere laddove, in un’unica sezione elettorale, l’hanno vista unica votata della coppia Mannina – Ingrasciotta con un distacco di 28 voti (28-0), a discapito della lealtà del suo compagno di coppia (oggi suocero).”

Doveroso da parte mia precisare che, cosi’ come la gente, spesso, gode a seminare zizzanie, come avvenuto nell’immediato del post elezioni amministrative da parte di svariate persone che mi approcciavano, come hai fatto tu, motivando la mia mancata elezione col dato che, strumentalmente, tu riporti, scaricando sulla consigliera Mannina una ingiustificata e screditante colpa di slealtà nei miei confronti, non considerando, ad onor del vero, il fatto che i voti non erano secchi, cioè solo per la consigliera Mannina, ma, nell’ambito della doppia preferenza, le erano stati portati da un altro consigliere della stessa lista che, non impegnato con altra partner di lista, li ha concessi alla stessa senza il presupposto di uno scambio di cortesia. Sfido te e qualsiasi altro candidato o candidata a rifiutare tale opportunità in una competizione elettorale che vedeva impegnati, non solo la suddetta accoppiata, bensì tutti gli altri candidati ed in particolare modo i componenti la lista “Per erice che vogliamo” cui senz’altro va addebitata la mia mancata elezione dovuta, senza ombra di dubbio, allo scarso risultato di alcuni candidati che, accreditati di un certo numero di consensi, tradendo le aspettative della vigilia, non hanno consentito di fare scattare il secondo seggio anche nella suddetta lista, dove, tra l’altro, era previsto, cosa sottaciuta e non rispettata dai maggiorenti del movimento, che nel caso nella suddetta lista non fosse scattato il secondo seggio, il primo e unico eletto sarebbe stato designato assessore mentre il secondo, non eletto, ne avrebbe preso il posto come consigliere.

Per quanto poi al tuo dire: “Per dirla tutta la “rottura” della Consigliera Mannina con questa Amministrazione, avviene in un momento ben preciso, allorché la stessa ebbe a pretendere, alla presenza di alcuni consiglieri, la nomina ad Assessore comunale al posto dell’uscente Valeria Ciaravino nello scorso mese di febbraio. Ingresso in Giunta che verosimilmente avrebbe consentito proprio all’attuale suocero, l’ex consigliere Ingrasciotta, primo dei non eletti della stessa lista, di sedere nuovamente in consiglio comunale.” 

Non capisco come alla luce, non solo di una mia sopravveniente incompatibilità (visto vicino il matrimonio della consigliera Mannina con mio figlio Lucio) da voi già sbandierata e, soprattutto, del fatto che la stessa Mannina, nel qual caso, non si sarebbe, come dichiarato, dimessa da consigliera, mi chiedo e ti chiedo perché propinare inesistenti e travisate ipotesi prospettando  obiettivi e finalità non vere dichiarando che la sua nomina avrebbe permesso di ritornare in consiglio al sottoscritto che, trascorso il primo e normale momento di delusione, anche se la passione e le attenzioni per il territorio erano rimaste e rimangono inalterate, non vi aspirava proprio più e che, cosa più importante, non ti ha mai chiesto niente di personale, ma tanto e solo per il miglioramento della qualità della vita nel territorio, per il miglioramento del quale, piuttosto, come ben sai, ha impiegato, nella scorsa legislatura, grandissima parte dei suoi gettoni di presenza, ovviando, più volte, ai mancati interventi dell’Amministrazione per quanto richiesto dal sottoscritto alla stessa per conto dei cittadini?

Infine, per quanto al fatto di aver tradito, la consigliera Mannina, il programma elettorale: “ha dimostrato di aver tradito il programma elettorale per cui è stata votata, e quindi il mandato degli elettori, solo per ambizioni personali e familiari”, ti sei mai chiesta, cara Daniela, quali sono i motivi per cui la consigliera Mannina non si trova più nel suo primo gruppo consiliare e nel “Movimento per Erice che vogliamo” nella cui lista era stata eletta?

Non mi sembra corretto, ne’ tanto meno onesto tacere e travisare la realtà non tenendo conto del fatto che la stessa ha ricevuto forti e non giustificate pressioni per abbandonare il gruppo consiliare ed il “Movimento” all’interno del quale era stata eletta dai cittadini, unica e sola rappresentante della stessa lista “Per Erice che vogliamo” nella quale si era candidata assieme al sottoscritto solo ed esclusivamente per supportare il candidato sindaco, Toscano, ed il programma della stessa, e non per “altro”.

Chi è stato e per quale motivo si è consumato un tale torto a dispetto di quello che era stato il consenso elettorale? E, mi chiedo e ti chiedo perché in quel momento non hai mosso un dito a difesa della stessa che ti aveva sostenuto e con i propri voti aveva tanto contribuito alla tua elezione? Forse, pensandoci bene, avresti, con il tuo intervento, potuto evitare che le cose evolvessero consequenzialmente come da te lamentato.

Comunque, al di la’ di queste mie dovute precisazioni, nel precipuo interesse del territorio e della collettività, buon lavoro a te, a tutta la governance ed al Consiglio nella sua interezza, maggioranza ed opposizione”.

Ingrasciotta Antonino

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