COLOMBAIA SIMBOLO DI CULTURA: RIFLESSIONI

Il compito assunto dall’Associazione Salviamo la Colombaia e per il quale ha combattuto per ben diciotto anni è quello di volere che la stessa venga messa nelle condizioni di potere offrire un servizio non solo alla cittadinanza ma a che a quanti, turisti e studiosi, si sentono attratti dal fascino di tale bimillenario castello.                                                  Ciò  significa il suo interesse all’uso che se ne dovrà fare, del quale se ne è parlato tanto con proposte e progetti che, sotto certi aspetti, nulla hanno a che vedere con le vere aspirazioni dell’uomo, cittadino trapanese, il quale ha sognato  e sogna la Colombaia come punto di riferimento e polo di attrazione culturale e come luogo vivo e vitale. E’ recente il bando per la sua assegnazione a privati, nel quale erano previste particolari  condizioni per dare un preciso indirizzo per la sua ristrutturazione; non ha sortito alcun effetto positivo motivo per il quale nell’anno (2020) in cui la Colombaia compie 2500 anni  la stessa si ritrova senza potere contare ad un futuro.  Ecco perché non  deve essere considerata come luogo effimero che segue logiche affaristiche e di apparenti promozioni del territorio.                        Non bisogna dimenticare che si tratta di un monumento che è radicato nella storia della  nostra città e  pertanto legato al  ricordo del passato e della sua lunga storia nel Mediterraneo  e che deve servire unicamente  come baluardo non soltanto della sua cultura ma anche della cultura nel mondo.                                                                                              Pertanto ben vengano tutte le proposte per una sua riqualificazione le quali comunque dovrebbero passare al vaglio della cittadinanza e non come parto di una singola persona o di un ristretto gruppo di burocrati o di tecnici. .                Nessuno  può arrogarsi il diritto di dire di avere un unico, a loro dire,  buon progetto per realizzare un lavoro  a misura d’uomo senza dovere ascoltare i fruitori. E’ utile ricordare che negli anni ’50  fu progettato e realizzato il Tribunale di Trapani il quale, senza alcun criterio, fu costruito in maniera da eliminare l’antico quartiere spagnolo, da precludere uno sviluppo più organico e più lanciato nel futuro della città e che, purtroppo, ne  ha soffocato il suo accrescimento progressivo. A quel tempo fu posto un  grave limite ad una città per la quale nessuno  prevedeva un ampliamento  né si era reso conto di avere così  diviso la città in due monconi.

Un grosso errore del quale oggi ne paghiamo le conseguenze. Nella progettazione di qualcosa da realizzare nella Colombaia deve essere studiato (pensato) e deve essere qualcosa  che non rappresenti soltanto le esigenze del periodo attuale ma  a qualcosa che sia lanciato nel futuro e che soddisfi le esigenze dei nostri figli e dei loro figli. Non può essere creata una “scatoletta” nella quale inglobare velleità più o meno affaristiche o politiche, deve rappresentare qualcosa di cui essere orgogliosi e non un insulso contenitore fatto di lustrini e luci più o meno psichedeliche dedicato soltanto ad uno sparuto numero di persone.                                                                                            Dobbiamo stare attenti e la cittadinanza deve essere attenta e deve contestare nei modi e nei tempi qualsiasi tentativo di obbrobrio. Sarà possibile un riscatto?

Luigi Bruno Presidente

 

 

 

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