SAN VITO LO CAPO, AGATA ALONZO MADRINA DEL FESTIVAL DEL CINEMA ITALIANO

Agata Alonzo: “Amo Tornatore e da piccola sognavo di essere bella come la Cucinotta”

La siciliana, madrina del Festival del Cinema Italiano diretto da Paolo Genovese, svela la sua passione per il cinema e la tv

Da modella a conduttrice di SportItalia, a madrina del Festival del Cinema Italiano a San Vito Lo Capo, diretto da Paolo Genovese. La catanese Agata Alonzo, tra le protagoniste della prima edizione giunta oggi alla serata finale, ancora emozionata per il prestigioso ruolo che le è stato affidato, svela la propria passione per il cinema e per la tv.
Che emozione si prova ad essere la madrina di un Festival così prestigioso dedicato al cinema italiano?
“Credo che portare a battesimo un evento così importante e, da siciliana, soprattutto, mi ha messo un po’ d’ansia perché sono qui in rappresentanza della mia terra. Ho i classici colori di una donna siciliana, è vero, mora e con gli occhi e la carnagione scura. Ma spero di rappresentare anche le qualità umane che la Sicilia offre e che noi rivendichiamo sempre, perché amiamo accogliere, sia italiani che stranieri. La nostra mano è sempre tesa verso gli altri e mi auguro di rappresentare lo spessore umano e la voglia di tenere alti i nostri valori della tradizione”.
Sei abituata ai salotti televisivi. Qual è stato il tuo impatto con il mondo del cinema?
“Quello che mi piace del cinema è che in esso si respira una grande cultura e una toccante umanità”. Hai mai pensato di fare l’attrice?
“Quando ero piccolina sì. Mi piacevano molto i film della Cucinotta, che era lo stereotipo della donna siciliana e mi piaceva immaginarmi adulta, bella come lei. Poi però, quando sono cresciuta, ho preso un’altra strada. Ho cominciato come modella e poi mi sono avvicinata alla televisione con il mondo del calcio. Avevo già iniziato in Sicilia con una trasmissione sportiva e la grande possibilità è arrivata con SportItalia grazie a Michele Criscitiello che mi ha dato questa’opportunità. Ho fatto con lui un anno intero di redazione e ho imparato a conoscere dal vivo il lavoro di chi, sviscera le notizie e si piega poi la schiena per scrivere al computer. A me piace fare la televisione e andare al cinema come spettatrice. Avvicinarsi al cinema richiede poi un tipo di studi che non ho fatto”.
Tanti i registi siciliani. Quali preferisci?
“Non posso non citare Giuseppe Tornatore ed il suo film Nuovo Cinema Paradiso che lo ha reso celebre in tutto il mondo, impreziosito dalle musiche del Maestro Ennio Morricone, recentemente scomparso. Anche se non è siciliana, l’attrice verso la quale provo un amore immenso è la Cortellesi, perché sa calarsi in mille ruoli e sa trattare, con leggerezza e facendo sorridere, anche dei temi importanti. Tra le attrici straniere su tutte Jodie Foster”.
Quale ruolo ti piacerebbe interpretare al cinema?
“Uno che mostri quello che ho dentro e che non metta in luce sono il mio aspetto esteriore. La fortuna di essere una bella ragazza, a volte, non è sempre piacevole e spesso l’ho visto come un limite, perché le persone che ti stanno intorno ti ripetono: “Basta che sorridi, tanto te la cavi!”. Pensandoci, interpreterei il ruolo di una ragazza carina, ma sfigata, che non ce l’ha fatta, proprio perché bella. Al cinema sono sempre belle e fortunate, ma nella vita non è così. Io nella vita privata sono molto fortunata. Nella vita lavorativa e professionale un po’ meno”.
Le difficoltà maggiori incontrate nella vita professionale?
“Il bello della televisione è che sei te stessa mentre al cinema devi interpretare sempre un altro ruolo, calarti nei panni di un’altra persona. Il mio sogno è quello di diventare una presentatrice e conduttrice televisiva, ma non mi è stata ancora offerta questa possibilità. Dopo quattro anni che ho vissuto a Milano, perché la redazione di SportItalia è lì, da un mese vivo in Turchia. “Un siciliano è isola dentro un’altra isola”, diceva Pirandello e un siciliano sogna sempre di tornare in Sicilia per sentirsi a casa e tutti i posti sono di passaggio. Si può vivere fuori dalla Sicilia, ma il bisogno di ritornarci è sempre forte. E poi, alla soglia dei trent’anni, sento il bisogno di diventare mamma e non credo sia un fattore così invalidante per chi voglia continuare a fare la propria carriera. Le donne possono fare tutto”.

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