Arte e architettura fascista sono storia, assurdo cancellarle

«Cancellare la scritta Mussolini Dux dall’obelisco del Foro Italico», parola della presidente della Camera Laura Boldrini. La frase, anche se c’è stata una precisazione da parte della diretta interessata, ha scatenato non poche polemiche, proprio in un periodo storico in cui il movimento del razionalismo italiano viene rivalutato e apprezzato – a suo tempo fu elogiato persino da Antonio Gramsci, perché capace, scrisse, di «creare un gusto di massa».
Anche a Trapani c’è traccia di architettura fascista: un esempio è rappresentato dalla Casa del Mutilato della centralissima Piazza Generale Scio, che lo stesso Mussolini visitò in occasione del suo viaggio a Trapani, premiando gli invalidi di Guerra. Ebbene, immaginate di vederla demolita o di veder sostituite le colonne, chiaramente rappresentanti il fascio (in dettaglio nella foto a sinistra). Una cosa simile all’idea espressa dalla Boldrini è già stata fatta parecchio tempo fa, quando furono tolte dal palazzo della Provincia e della Prefettura due elementi decorativi quali lo stemma del Regno d’Italia e quello rappresentante il Fascismo (nella foto a destra, Archivio Luce, Mussolini è affacciato dal balcone centrale: si possono ben notare i due simboli).
Non è questione di schieramenti politici o di essere favorevoli al Fascismo; si vuole solamente che non venga cancellata la propria storia artistica e architettonica, nonostante ricordi un ventennio triste per il Paese.

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