Asp di Trapani, ritardi nella esecuzione e consegna delle analisi di Pap Test

Sollecitato da un gruppo di donne trapanesi il consigliere comunale Salvatore Pumo ha scritto una lettera al direttore generale dell´Asp, Fabrizio De Nicola, per chiedere conto dei ritardi nella consegna dei risultati degli esami del Pap Test, per rilevare danni ai tessuti eventualmente provocati dal virus HPV, nell´ambito della campagna di prevenzione dei tumori del collo dell´utero.
Il carcinoma della cervice uterina si posiziona, fra i tumori femminili, al secondo posto dopo il tumore del seno, sia per incidenza di malattia che per mortalità. La prevenzione attraverso il pap test, e per le donne giovanissime attraverso il vaccino contro l´HPV, rappresenta l´unico sistema per ridurre tale incidenza.
A Trapani i test sui prelievi vengono effettuati con settimane di ritardo, forse a causa della mancanza di reagenti, per la mancanza di personale addetto alla lettura dei vetrini o per qualche altro motivo legato alle procedure di screening. Settimane che in taluni casi accumulandosi sono divenute mesi. Test effettuati in novembre e dicembre non sono stati ancora completati.
«Di tutta evidenza – spiega Pumo – che una risposta rapida alle donne che si sottopongono al test è essenziale per rendere efficace la prevenzione: per ragioni di ordine clinico e sanitario legato allo sviluppo di un eventuale tessuto canceroso e alle successive cure e pratiche di intervento; e per una ragione di ordine psicologico, legata alla angoscia della attesa, non indifferente, che pesa su ciascuna donna che si sottopone al test».
Attualmente i protocolli internazionali prevedono che le donne si sottopongano a test a scopo preventivo tra i 25 ed i 64 anni di età. All´interno di questa ampia fascia vi sono poi diverse articolazioni legate alla maggiore o minore incidenza di rischio.
Ritardi nella esecuzione e consegna delle analisi di Pap Test all´Asp di Trapani. Il consigliere comunale Salvatore Pumo scrive al direttore generale Fabrizio De Nicola e chiede: «a che serve l´attività di prevenzione se si vanifica ogni esame con l´attesa di mesi?».
Sollecitato da un gruppo di donne trapanesi il consigliere comunale Salvatore Pumo ha scritto una lettera al direttore generale dell´Asp, Fabrizio De Nicola, per chiedere conto dei ritardi nella consegna dei risultati degli esami del Pap Test, per rilevare danni ai tessuti eventualmente provocati dal virus HPV, nell´ambito della campagna di prevenzione dei tumori del collo dell´utero.
Il carcinoma della cervice uterina si posiziona, fra i tumori femminili, al secondo posto dopo il tumore del seno, sia per incidenza di malattia che per mortalità. La prevenzione attraverso il pap test, e per le donne giovanissime attraverso il vaccino contro l´HPV, rappresenta l´unico sistema per ridurre tale incidenza.
A Trapani i test sui prelievi vengono effettuati con settimane di ritardo, forse a causa della mancanza di reagenti, per la mancanza di personale addetto alla lettura dei vetrini o per qualche altro motivo legato alle procedure di screening. Settimane che in taluni casi accumulandosi sono divenute mesi. Test effettuati in novembre e dicembre non sono stati ancora completati.
«Di tutta evidenza – spiega Pumo – che una risposta rapida alle donne che si sottopongono al test è essenziale per rendere efficace la prevenzione: per ragioni di ordine clinico e sanitario legato allo sviluppo di un eventuale tessuto canceroso e alle successive cure e pratiche di intervento; e per una ragione di ordine psicologico, legata alla angoscia della attesa, non indifferente, che pesa su ciascuna donna che si sottopone al test».
Attualmente i protocolli internazionali prevedono che le donne si sottopongano a test a scopo preventivo tra i 25 ed i 64 anni di età. All´interno di questa ampia fascia vi sono poi diverse articolazioni legate alla maggiore o minore incidenza di rischio.