Un approdo di vitale importanza: il porto di Trapani

Se Trapani non avesse il suo porto non sarebbe neanche lontanamente la stessa città. A dirlo è la storia, questo infatti sin dai tempi degli antichi Elimi, costituì uno snodo militare e commerciale di grande importanza. Acque chiare e tranquille durante le bonacce, furibondi marosi sotto il maestrale, una vasta conca che proteggeva le imbarcazioni ormeggiate, garantendo un approdo sicuro ai naviganti.
Sotto il dominio dei Cartaginesi la città falcata, data la sua posizione centrale nel mediterraneo, si arricchì: il commercio fluiva, la popolazione cresceva e le ricchezze aumentavano. Con l’avanzata militare degli antichi romani, Trapani fu l’ultimo avamposto Cartaginese a cadere opponendo, grazie alle sue mura da poco edificate, al vantaggio degli avvistamenti dal monte Erice ed al suo porto difficile da raggiungere, una strenua resistenza che non fu dimenticata dagli invasori. Sotto il dominio romano infatti la città venne inizialmente svalutata, ma ciò non durò per molto, il porto era infatti una risorsa importante per l’impero.
Sotto il dominio arabo la città, in quanto esportatrice di sale, spezie e prodotti di tonnara, vide un periodo di benessere e ricchezza che si protrasse anche durante il periodo delle Crociate, quando, insieme a Messina, divenne uno scalo fondamentale per le navi dei regni cristiani che si apprestavano ad attraversare il Mediterraneo verso la Terra Santa.
Fu però solo durante la dominazione spagnola che si affermò la pesca del corallo e con essa l’esportazione di pregevoli oggetti di artigianato.
Una costante, aldilà dei secoli e delle denominazioni, fu la cultura marinara: la pesca restò sempre un’attività di vitale importanza, senza questa la popolazione avrebbe sofferto la fame.
L’aspetto del porto, rimasto uguale per millenni, cominciò a mutare gradualmente nel 1500. Intorno ai primi decenni del 1700 iniziarono le costruzioni di banchine, moli e di una strada lungo la costa. Oggi, il porto è costituito da un avamposto, un porto mercantile, un porto peschereccio ed un approdo turistico, di fronte il viale Regina Elena, che prevede nove banchine, per un totale di circa 200 posti barca, dove attraccano persine delle navi da crociera.
Nella stessa via si trova allocata la statua bronzea della Madonna di Trapani, protettrice della città, che fino a qualche anno fa si trovava sul molo Ronciglio, per dare il benvenuto a chi arrivava e dare un ultimo saluto a chi lasciava Trapani.

Francesco Catania

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