Acli Trapani: ‘garantire minimo vitale ai futuri pensionati’

Le Acli di Trapani sostengono la proposta di legge presentata a livello nazionale dalla Federazione Anziani e Pensionati delle ACLI per l’adeguamento al minimo vitale delle pensioni più basse.
Rifacendosi all’articolo 38 della Costituzione, la FAP ha chiesto l´integrazione per i trattamenti pensionistici calcolati esclusivamente con il sistema contributivo, per far si che l’ammontare dei trattamenti stessi non sia inferiore a 7 mila euro annui.
“Stiamo svolgendo un’attività di sensibilizzazione fra la cittadinanza per presentare il nostro progetto– ha dichiarato il presidente delle Acli di Trapani Giuseppe Peralta- Non si tratta di una generica richiesta di sostegno sociale ma di un piano strutturato che punta a ridurre le disuguaglianze sociali, tema che le ACLI hanno sposato
quest’anno per celebrare il 70° anno della loro costituzione.
Auspichiamo, pertanto, anche il sostegno, nelle opportune sedi, dei nostri deputati regionali e nazionali”
.
La proposta di legge della FAP consta di 4 articoli che si rifanno alle tutele costituzionali previste dall’articolo 38 che, tra le altre cose, stabilisce che lo Stato debba assistere chi ha un reddito sotto il minimo vitale e tutelare i lavoratori in caso di infortunio, invalidità, malattia e vecchiaia. Nella proposta è stato illustrato anche il modo per poter reperire le somme necessarie: attingendo dal fondo previsto dal comma 709 della legge di stabilità 2015.
“Con la riforma Dini– spiega Biagio Clorofilla, direttore del Patronato Acli di Trapani-è stato introdotto un sistema di calcolo delle pensioni esclusivamente contributivo, trasformando il capitale virtuale accumulato durante la vita lavorativa in pensione e revocando il diritto all’integrazione al trattamento minimo. Con questa
proposta si vuole tutelare quelle persone che hanno iniziato l’attività lavorativa dal 1996 in poi, garantendo loro un importo minimale e al di sopra della soglia di povertà”
.
“Quotidianamente sosteniamo le fasce più deboli e svantaggiate della popolazione – evidenzia Francesco Basiricò, segretario della FAP ACLI di Trapani – Salvaguardare l’articolo 38 significherebbe assicurare la dignità sociale anche di quei giovani che, per malattie o infortuni, hanno smesso di lavorare e percepiscono pensioni irrisorie, che a volte non superano le duecento euro”.

La proposta di legge della Fap Acli è stata presentata la settimana scorsa in Sicilia, a Catania, nel corso di un convegno regionale che ha visto la partecipazioni di esponenti della politica e delle istituzioni. Tra i presenti, i deputati Giovanni Burtone e Maria Marzana, i senatori Giuseppe Lumia e Nunzia Catalfo e il presidente della Regione, Rosario Crocetta.

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