Vicenda Tutino-Crocetta, interviene Nino Oddo
Tiene banco in queste ore la vicenda Tutino-Crocetta. Nel corso di una conversazione telefonica intercettata, parlando dell’assessore alla Sanità dimissionario Lucia Borsellino, il medico, ora agli arresti, avrebbe detto al governatore della Regione “Va fatta fuori. Come suo padre”. Chiaro riferimento al magistrato Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia il 19 luglio del 1992. Qui, però, si apre un vero e proprio caso ed è bene fare delle precisazioni. Apprendiamo, infatti, che in un comunicato del procuratore della Repubblica di Palermo, Francesco Lo Voi, la frase intercettata viene smentita. Uno stralcio del comunicato: “Ritengo necessario precisare che agli atti di questo ufficio […] non risulta trascritta alcuna telefonata tra il Tutino e il Crocetta del tenore sopra indicato. Analogamente, i carabinieri del Nas, che hanno condotto le indagini […] hanno escluso che una conversazione del suddetto tenore, tra i predetti, sia contenuta tra quelle registrate nel corso delle operazioni di intercettazione nei confronti del Tutino”. Il comunicato è stato diffuso proprio in virtù del copioso numero di articoli pubblicati sulla vicenda e sulla frase incriminata. Cosa è successo? È presto per dirlo e vi terremo informati.
Intanto, sulla vicenda Tutino-Crocetta è intervenuto l’onorevole Nino Oddo. «Tutino non lo conosco neanche fisicamente (chiarisco neanche telefonicamente) – ha dichiarato Oddo – . Tenuto conto che sono uno dei tre deputati del gruppo Crocetta, nonché l’unico degli stessi in commissione sanità, i fatti sono due: o io ho una cattiva memoria o i suoi rapporti col circuito politico crocettiano sono stati enfatizzati.
Vengo a Crocetta (il quale si è autosospeso da Presidente della Regione, ndr), che invece conosco molto bene. In questi due anni ha fatto tantissimi errori. Quasi tutti, a mio parere, in buona fede – cosa che non ne riduce ovviamente la responsabilità. Ma che sia il terzo Presidente, dopo Cuffaro e Lombardo, colpevole di contiguità con la mafia o di atteggiamenti lontanamente conniventi (anche il silenzio
qualora consapevole lo è) la ritengo una barzelletta. Poi se si deve dimettere perché politicamente la sua esperienza si è esaurita questo ci può stare. Ma è un’ altra storia».