Vivere eguali e vincere gli stereotipi con tutto l’amore che ho.
Un campo giovani dell’Azione Cattolica delle diocesi di Trapani ed Agrigento insieme ai disabili
Abbattere
le barriere per eliminare le distanze sia fisiche sia mentali, superare
stereotipi per imparare la condivisione e la straordinaria ricchezza
umana delle relazioni con chi a prima vista consideriamo “diverso”. E’
questa l’esperienza del campo interdiocesano che in questi giorni ha
riunito a Siculiana Marina (AG) ragazzi dell’Azione Cattolica di Trapani
ed Agrigento insieme a ragazzi diversamente abili. Il campo ha avuto
per tema “ Con tutto l’amore che ho” e si è concluso ieri sera.
“Questi
momenti ci fanno gustare la bellezza delle relazioni e del dialogo, del
confronto e del mettere al centro la persona umana anche se diversa da
noi – dice la presidente diocesana di Trapani Dalila Ardito – E’
un’esperienza che custodiremo, in cui scoprirci differenti eppure
uguali ci ha fatto riscoprire il nostro essere stati pensati come unici e
speciali ma tutti figli dello stesso padre”
“Il
progetto del campo, consegnato alla giovinezza, sviluppato nelle
giornate di Siculiana Marina, è divenuto occasione di meraviglia, di
crescita, di riflessione per coloro che lo hanno vissuto, prima di
tutto, ma anche per coloro che nella responsabilità hanno seguito
spiritualmente i giovani partecipanti – afferma il presidente dell’AC di
Agrigento Massimo Muratore – Per cui la realtà sorprende, è più grande
dell’idea. Ci auguriamo che il campo non susciti banale e vuoto
buonismo, ma possa “iniziare processi” e possa essere un naturalehumus perché questa terra diventi una fertile umanità”.