Erice, il consigliere Nacci parla di Tranchida e di “quello che il sindaco non fa sapere”

nacci tranchidaNon importa se tra PSI e PD negli ultimi tempi ci sia intesa: il consigliere del Comune di Erice, Luigi Nacci (PSI) e il primo cittadino, Giacomo Tranichida, non andranno mai a braccetto. E se per comprenderlo non sono bastati i dissidi e gli scontri del passato, forse oggi è la volta buona per farlo. A lanciare la stoccata è proprio Nacci, il quale, forte di una recente sentenza del Tribunale di Trapani relativa a una querelle sui contributi del Comune in favore del Consorzio Universitario, coglie l’occasione per rendere noto “quello che il sindaco non fa sapere”.
La ricostruzione di Nacci: “Nel 2011 il sindaco Tranchida tentò di uscire dal Consorzio Universitario come socio fondatore, ma il Consiglio bocciò la proposta dell’Amministrazione (a quei tempi il Tranchida non aveva la maggioranza in consiglio). Nell’ottobre del 2012, il sindaco, forte della sua maggioranza, presentò al Consiglio Comunale la proposta di ridurre il contributo da circa 100.000euro a 5.000 euro e così passare da socio fondatore a socio ordinario; la delibera fu approvata e gli unici che si opposero furono il sottoscritto e la consigliera Pantaleo. Con verbale del 10 dicembre 2012 l’assemblea dei soci del Consorzio non approvò il recesso, ritenendolo privo di “giusta causa” e diede comunicazione al Comune di Erice. Il sindaco Tranchida con nota del 9 febbraio 2013 evidenziò la legittimità del recesso. A seguito di reiterate lettere di convocazione da parte del Consorzio Universitario, il primo cittadino della vetta nel dicembre 2013 diffidò lo stesso Consorzio di continuare a diramare inviti di convocazione alle proprie assemblee”.
Cosa succede da quel momento in poi? Nacci continua: “Il Consorzio costituendosi, deduceva l’infondatezza dei motivi di opposizione, rilevando, tra l’altro, l’importanza dei soci fondatori/finanziatori all’interno dell’Ente al fine di garantire la sopravvivenza dell’Ente stesso; nel merito evidenziava l’illegittimità del recesso; inoltre deduceva la mancanza di una giusta causa, non potendosi considerare tale riduzione della spesa degli Enti Locali operata dai tagli nazionali; inoltre nella delibera di Consiglio Comunale la sussistenza del recesso non era adeguatamente motivata; in tutto questo si evidenziavano evidenti contraddizioni in quanto nella stessa delibera si evidenziava che ‘lo scopo del Comune era quello di liberarsi dal vincolo del Consorzio, per destinare le somme liberate alla realizzazione di nuovi corsi di alta formazione al di fuori del Consorzio’. Il Consorzio Universitario nel febbraio del 2014 ingiungeva al Comune di Erice il pagamento della somma di euro 103.291,38 oltre interessi legali e spese; l’amministrazione ericina proponeva, come sempre, opposizione”.
Il resto è storia recente: “Il Tribunale di Trapani con sentenza del 15/10/15 ha rigettato il ricorso del Comune di Erice e così l’Amministrazione Tranchida dovrà pagare al Consorzio Universitario 103.291,38 euro più 3.000 euro di spese per compensi professionali e varie. A quanto pare la sentenza è immediatamente esecutiva, per cui il Comune di Erice dovrà sborsare detta cifra oltre agli interessi e le spese legali”.
Amara la conclusione del consigliere Nacci: “Se poi prevedo che Tranchida ricorrerà nelle opportuni sedi ancora una volta, è presto detto che questa Amministrazione si è dimostrata negli anni inefficiente e continua a sperperare i soldi dei cittadini ericini, in quanto Tranchida si ostina ad opporsi a qualunque provvedimento con un esborso, a carico degli ericini, per i ‘legali di propria fiducia’ ”.
Non poteva mancare la replica del sindaco di Erice: “Replico al Consigliere Nacci, così come pubblicamente chiarito in diretta streaming in Consiglio comunale alla Consigliera Pantaleo il 27 ottobre scorso, ribadendo che impugneremo la sentenza di 1° grado del Tribunale di Trapani innanzi alla Corte di Appello di Palermo al fine di sostenere la legittimità del deliberato consiliare circa la riduzione del contributo (!) al Consorzio Universitario, da 100.000 € annui a 5.000 € e l’autonoma potestà dell’organo consiliare al migliore utilizzo delle tasse dei cittadini ericini, peraltro in seno ad azioni extra attività istituzionali proprie del Comune.
Si ricorderà, al riguardo, la competenza comunale per il solo sostegno alle Scuole di 1° grado. Va da sé che in tempi di ‘spending review’ non si possono scialacquare soldi a destra e a manca, avendo come primo obiettivo quello di garantire i servizi istituzionali e non aumentare le tasse in capo ai cittadini contribuenti già in difficoltà.
Se Nacci & C. vogliono agire prelevando i soldi dalle tasche degli Ericini per fare quello che per legge e competenza istituzionale risiede in capo alla Regione e allo Stato, in maniera assolutamente sperequata rispetto all’entità della contribuzione (ed allo stesso numero di studenti frequentanti il Polo universitario trapanese) di altri ben più popolosi e dunque facoltosi Comuni della provincia, soci condotanti del medesimo Consorzio, si attivino pure e presentino formali proposte deliberative, diversamente evitino di fare strumentalizzazioni giocando con i soldi dei cittadini ericini.”
Abbiamo offerto ai nostri lettori un’altra prospettiva della vicenda, ma c’avranno capito qualcosa? Le posizioni sono contrastanti, quindi si deduce che qualcuno ha una visione sbagliata. Non vogliamo pensare che ci sia chi mente e strumentalizza la delicata questione. Vogliamo pensare però, e questo è sicuramente così, che nel disorientare i cittadini ci guadagna sempre la politica. A perdere, come sempre, sono i cittadini. Vi terremo informati sugli sviluppi della vicenda.

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