Martines e Simonte presentano una proposta per ridurre la TARI

Quotidianamente i cittadini in difficoltà, disoccupati e/o cassaintegrati, si rivolgono ai servizi sociali del Comune di Erice per chiedere assistenza, al fine di ricevere un aiuto per i beni di primaria necessità, per pagare l’affitto o per pagare le bollette. Purtroppo,le minori risorse trasferite all’Ente dal governo nazionale e regionale non consentono di fronteggiare tale crescente emergenza sociale.

Nella convinzione che un’ Amministrazione Comunale abbia pochi strumenti per favorire le assunzioni sul proprio territorio, penalizzazione rafforzata dalle norme dettate dal Patto di Stabilità che a tutt’oggi bloccano di fatto molte risorse dei cittadini ericini che potrebbero essere impiegate a sostegno delle politiche di sviluppo economico territoriale, necessarie anche per incrementare il settore occupazionale, risulta doveroso e necessario avviare ogni azione utile, oltre a quelle già in atto e introdotte con il progetto della Zona Franca Urbana, per favorire il reinserimento nel mondo del lavoro mediante anche piccole forme di sostegno contributivo alle aziende e/o professionisti operanti nel territorio di Erice, attraverso gli strumenti che la democrazia ci mette a disposizione.
In tale direzione, Erice che Vogliamo ha formulato una proposta da sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale, intesa a introdurre delle agevolazioni a beneficio delle aziende e/o i professionisti che effettueranno assunzioni a tempo indeterminato e per un periodo continuativo non inferiore ad un anno, a partire dal 01 Gennaio 2016, di cittadini residenti nel Comune di Erice provenienti da uno stato di disoccupazione non inferiore a sei mesi.

In particolare, dal punto di vista tecnico, siprevedono delle agevolazioni mediante una riduzione sulla TARI per un importo pari all’addizionale comunale applicata sulle retribuzioni degli stessi dipendenti assunti. Tale esenzione viene riconosciuta per ogni dipendente assunto limitatamente ai primi tre anni di attività, elevato ad anni 5 nel caso di dipendenti con figli a carico, purché non si registri un decremento del personale in forza alle aziende. Tale riduzione non è applicata e quindi non cumulabile alle attività che usufruiscono dei benefici che ricadono all’interno della Zona Franca Urbana.
L’obiettivo è quello di favorire l’assunzione di nostri concittadini senza forme di pressione sugli imprenditori, la cui presenza sul territorio comunale va salvaguardata, costituendo tali attività uno dei principali elementi del tessuto produttivo e dell’economia, senza voler trascurare che la proposta in argomento non pesa sul bilancio comunale in quanto, grazie alle nuove assunzioni, aumenterà il gettito IRPEF che le aziende, nella qualità di sostituto d’imposta, dovranno versare a favore del Comune.

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