Pensioni: settima salvaguardia, il primo marzo scade il termine ultimo per presentare le domande. Il patronato Inca Cgil invita le lavoratrici e i lavoratori nelle proprie sedi per compilare le domande

L’Inca Cgil informa che scadrà il primo marzo il termine ultimo per la presentazione delle domande per l’acceso ai benefici pensionistici previsti dalla settima salvaguardia, ovvero il provvedimento legislativo che consente a coloro che matureranno, entro il 6 gennaio 2017, i requisiti previsti per l’accesso alla pensione secondo le regole precedenti alla legge Fornero.

Il patronato Inca Cgil invita, pertanto, le lavoratrici e i lavoratori a recarsi (tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19) nelle proprie sedi di Trapani (via Garibaldi) e della provincia dove il personale addetto fornirà consulenza per compilare le domande.

In particolare i lavoratori che possono beneficiare della settima salvaguardia in Italia sono 26300 e comprendono cinque profili: lavoratori collocati in mobilità o in trattamento speciale edile a seguito di accordi governativi e non governativi stipulati entro il 31 dicembre 2011; lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione entro il 4 dicembre 2011; lavoratori che hanno cessato il rapporto di lavoro in ragione di accordi individuali o collettivi di incentivo all’esodo entro il 31 dicembre 2011 o per risoluzione unilaterale nel periodo compreso tra l’ 1 gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011; lavoratori in congedo per assistere i figli con disabilità grave ai sensi del Dlg 151/2001 nel corso del 2011; lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato cessati dal lavoro tra l’1 gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011.

liria canzoneriLa settima salvaguardia – dice la direttrice dell’Inca Cgil di Trapani Liria Canzoneri – non risolve in toto il problema degli esodati. Come ogni anno si tratta di un provvedimento tampone che, per esempio, esclude i lavoratori agricoli e stagionali. Inoltre, tutela i lavoratori che hanno usufruito del congedo per assistere i figli disabili escludendo coloro che, come prevede la legge 104 del 1992, hanno assistito genitori, coniugi disabili o altri familiari”.

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