Intervista al volontario che ha salvato la vita a un uomo colpito da infarto

Una storia a lieto fine, che ha riguardato una cittadino trapanese colpito da arresto cardiaco, salvato grazie al tempestivo intervento di un volontario di una associazione di volontariato di Trapani.
Protagonista della vicenda è Salvatore Palermo, giovane volontario della Eurosoccorso, il quale lo scorso 28 gennaio, intorno le 7.30, mentre stava uscendo di casa per recarsi al lavoro, ha visto un uomo cadere improvvisamente a terra. Il ragazzo, in quel momento fuori servizio, in un primo momento ha creduto che si trattasse di un semplice malore ma successivamente, non vedendo nessun movimento del signore a terra, si è precipitato a soccorrerlo.
Era incosciente e in arresto cardio-respiratorio. Palermo ha iniziato subito le manovre rianimatorie e prontamente chiamato il 118. Andando a comprimere il torace, ha massaggiato l’uomo per circa dieci minuti, un intervento che gli salvato la vita perché gli permesso di sopravvivere fino all’arrivo dei soccorritori del 118. Grazie all’avvio del defibrillatore semiautomatico, dopo la seconda scarica erogata, l’uomo è tornato a respirare.
118Abbiamo raggiunto telefonicamente Palermo, al quale abbiamo chiesto di raccontarci come sono andate le cose quel giorno: «Mi sono trovato al posto giusto al momento giusto. Si è trattato di una fortunata coincidenza per l’uomo che ho soccorso, in quanto conoscendo le manovre da effettuare in casi come questo non c’ho pensato un attimo a corrergli incontro».
C’è chi lo ha definito “angelo” e chi lo ha elogiato per aver salvato una vita, ma Aurelio vola basso: «I veri meriti sono tutti degli operatori del 118: sono loro che sono riusciti a salvargli la vita, grazie al defibrillatore in dotazione, ma anche grazie alla tempistica. Infatti, si deve pensare che la mattina presto c’è molto traffico per le strade e non era facile impiegare poco tempo. Praticare un massaggio cardiaco, ininterrottamente e per diversi minuti, stanca; io ero esausto ma l’ambulanza è arrivata presto. Gli angeli sono loro e chi lo ha preso in cura, non io che ho fatto quello che avrebbe fatto chiunque al posto mio».
Gli chiediamo se ha ricevuto l’elogio di qualche autorità o magari del sindaco, ma soprattutto se successivamente c’è stato un contatto tra lui e la persona salvata: «No, non mi ha chiamato nessuno, ma non è questo che cerco. Gli unici a congratularsi con me sono stati i miei formatori, Vincenzo Nicosia e Tony Alestra. Sono contento così. Per quanto riguarda la persona soccorsa, sono riuscito a risalire alla sua identità ma è stata una mia scelta non chiamarlo: non voglio farmi pubblicità con la sua disgrazia, sono una persona umile. Se fosse stato per me, infatti, non avrei nemmeno dato la notizia ai giornali, essendo una cosa che, ripeto, avrebbe fatto chiunque al posto mio».
Una storia bella, fatta di umiltà e altruismo, che la redazione del nostro giornale ha deciso di premiare simbolicamente riconoscendo Salvatore Palermo quale “Personaggio del mese”!

Marco Amico

Foto Archivio

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