Arrestato dai Carabinieri insospettabile “pollice verde”

COLTIVAVA CANAPA INDIANA ALL’INTERNO DI UN BUNKER SOTTERRANEO ILLUMINATO  mediante energia elettrica sottratta dalla rete pubblica.

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Alcamo, hanno messo a segno un altro importante colpo al contrasto del mercato delle sostanze stupefacenti.

Costa Benedetto 23-01-1971Questa volta a cadere nella rete degli investigatori un soggetto incensurato tale COSTA Benedetto, alcamese classe 1971, disoccupato, responsabile di aver realizzato una piantagione all’interno della propria abitazione.

Da qualche giorno i militari stavano tenendo sotto controllo la zona a seguito di uno strano via vai di persone segnalato nel quartiere. Individuata l’abitazione sospetta decidevano di intervenire e dunque scattava il blitz all’interno di questa villetta a ridosso del centro storico.

L’accurata perquisizione permetteva di scoprire una creazione ingegnosa, curata nei minimi particolari, che il Costa aveva realizzato per i suoi traffici illeciti, infatti all’interno di un manufatto rurale, ubicato nel terreno di pertinenza dell’abitazione, si notava l’esistenza di una botola celata da un pannello di cartongesso, dalla quale, tramite una ripida scala metallica, si scendeva nel sottosuolo passando attraverso uno stretto cunicolo per circa 3 metri giungendo ad un ulteriore porta chiusa con un lucchetto, dopo la quale si aveva accesso ad un locale sotterraneo di circa 20 metri quadrati dove  era stata realizzata a regola d’arte una vera e propria serra completa di tutti i confort.IMG_0259

La piantagione costituita da 35 piante, dell’altezza di un metro circa ed in piena fase vegetativa, era assistita da un impianto all’avanguardia costituito da 2 aeratori a muro, 2 ventilatori, un termostato digitale, 3 timer, 4 lampade ad incandescenza. Venivano rinvenute inoltre ben 13 confezioni tra insetticidi e fertilizzanti, un sacchetto con 20 grammi circa di sostanza stupefacente già essiccata e pronta all’uso, due bilancini elettronici di precisione ed infine la somma di denaro contante di euro 4.000 circa verosimile provento dell’attività delittuosa.

Al fine di abbattere i costi dell’energia elettrica utile al funzionamento dell’impianto realizzato a doc, il tutto veniva alimentato mediante un allaccio diretto alla rete pubblica, il Costa si rendeva responsabile quindi anche del reato di furto aggravato oltre a quello di coltivazione di sostanze stupefacenti.

Per l’uomo è scattato l’arresto immediato e dopo le formalità di rito è stato condotto presso la casa circondariale San Giuliano di Trapani a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

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