CELEBRAZIONI DELLA SETTIMANA SANTA 2016  

 

Cristo Morto (Andrea Mantegna)
Cristo Morto (Andrea Mantegna)

Domenica 20 Marzo Domenica delle Palme e Giornata Mondiale dei Giovani

Con il segno delle “palme” e quello dei ramoscelli d’ulivo la Chiesa accoglie Gesù messia e Signore: nelle palme si può intravedere il segno del martirio e nell’ulivo quello della pace e della riconciliazione. Come dice Andrea da Creta: “Agitando i rami spirituali dell’anima, anche noi ogni giorno, assieme ai fanciulli, acclamiamo santamente: Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele”: ore 10.30  Chiesa di San Nicola , benedizione delle Palme e processione verso la Cattedrale “San Lorenzo”; ore 11.00  Solenne messa pontificale presieduta dal vescovo Pietro Maria Fragnelli in Cattedrale. La giornata Mondiale dei giovani verrà celebrata stasera ai primi vespri, con un incontro dei giovani con il vescovo  nella Chiesa del Purgatorio, come da precedente comunicato

Giovedì Santo 24 Marzo, ore 09.00 Cattedrale “San Lorenzo” Santa Messa del “crisma”. Tutti i sacerdoti della diocesi si ritroveranno alle ore 08.30 presso il Palazzo Vescovile per la celebrazione dell’Ora Terza.

Alle 09.00,00 si avvierà  la solenne processione d’ingresso verso la chiesa cattedrale nella quale il vescovo presiederà la concelebrazione della Santa Messa Crismale con tutti i sacerdoti della diocesi, quale segno della stretta comunione tra il Pastore della Chiesa locale e i suoi fratelli nel Sacerdozio ministeriale. Poiché il Giovedì santo si fa memoria dell’istituzione del sacerdozio, i presbiteri presenti alla celebrazione presieduta dal vescovo ed unica per tutta la diocesi rinnovano collegialmente e pubblicamente le loro promesse di fedeltà a Cristo e alla Chiesa. Nel corso di questa intensa celebrazione che è davvero unica (a volte intervengono intere scolaresche per seguirla per l’intensità dei gesti che vengono compiuti) vengono benedetti: l’olio dei catecumeni che servirà per l’unzione dei bambini e degli adulti che richiedono il battesimo; l’olio degli infermi con il quale si ungeranno gli ammalati; il sacro Crisma (olio misto a preziose fragranze profumate alcune provenienti dalla Terra Santa e dalla Grecia) con il quale si ungeranno i battezzati, i cresimati, i nuovi sacerdoti, i nuovi altari e le nuove chiese. Per la preparazione del crisma è stato usato una boccetta di profumo al Bergamotto che viene da un terreno confiscato alla mafia dono della Diocesi di Locri-Geraci. Prima del termine della celebrazione il Vescovo consegnerà ai parroci della diocesi i tre oli santi.

ore 19.00 Cattedrale “San Lorenzo” Santa Messa “in coena domini”. Con la celebrazione serale del Giovedì Santo ha inizio il triduo “della morte sepoltura e risurrezione” del Signore “centro di tutto l’anno liturgico”. Alle ore 19.00  nella Cattedrale “San Lorenzo” si terrà la messa vespertina pontificale  della “cena del Signore”. In tutte le parrocchie della diocesi sono presentati alla comunità all’inizio della celebrazione gli oli santi benedetti dal vescovo nella messa crismale.I temi dominanti la celebrazione eucaristica nella quale si fa memoria dell’ultima cena di Gesù sono: l’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio ministeriale e il comandamento dell’amore fraterno. La liturgia, pertanto, propone:  il rito della lavanda dei piedi, il vescovo, richiamando il gesto di Gesù che amò i discepoli fino alla fine. Il vescovo laverà i piedi a 12  ministri straordinari della comunione, uomini e donne che durante l’anno portano la Comunione agli ammalati e alle persone sole; l’adorazione prolungata dell’Eucaristia che a conclusione della celebrazione verrà custodita nell’altare della deposizione dell’eucarestia appositamente preparato per l’occasione.Gli altari dell’Eucarestia vengono riccamente ornati di fiori: vengono chiamati erroneamente “sepolcri” e vengono visitati da migliaia di fedeli.Altri due elementi caratterizzano la celebrazione: Durante il canto del Gloria  suoneranno per l’ultima volta fino alla notte di Pasqua, le campane di tutte le Chiese. Alla fine della celebrazione si “spogliano” delle tovaglie liturgiche tutti gli altari delle chiese. Adorazione eucaristica fino alle ore 24.00 (con la realizzazione degli altari della reposizione, quelli che vengono ancora erroneamente chiamati “i sepolcri” ..questi “altari” vengono realizzati solo nelle parrocchie dove c’è una comunità che si riunisce in preghiera e dunque non nelle rettorie o altre chiese). 

Venerdì Santo 25 Marzo: Giorno di astinenza e digiuno (prima della riforma liturgica del 1955 ad opera di Pio XII vi era anche il digiuno eucaristico).L’azione liturgica si svolge alle ore 12.00 nella Chiesa di San Nicola. Seguirà il suggestivo rito della Discesa della Croce. Subito dopo il vescovo con maestranze e fedeli si recherà presso la Chiesa del Purgatorio per l’avvio della processione dei “Misteri”. La celebrazione del venerdì santo è unica: l’ ingresso del celebrante è caratterizzato da una profonda austerità legata al tono dell’intera celebrazione: non viene eseguito alcun canto; la processione d’ingresso si snoda accompagnata da un profondo silenzio e si conclude con la prostrazione del celebrante dinanzi l’altare. Gli altri momenti della celebrazione sono:1)La liturgia della Parola durante la quale si legge la passione del Signore secondo il vangelo di Giovanni e si propone una lunga e  particolare preghiera universale risalente al V secolo; alcune delle preghiere sono state comunque modificate (vedi sotto il pontificato di Giovanni XXIII quella per gli ebrei) per rispondere alla sensibilità e alla situazione del mondo contemporaneo. 2) L’adorazione della Croce: La Chiesa innalza, presenta ed adora il segno vittorioso di Cristo: la Croce, albero della salvezza.3).La comunione con le specie eucaristiche consacrate durante la messa del giovedì Santo. La celebrazione non si conclude con la benedizione ma con la preghiera super populum che sintetizza i temi della liturgia e proietta nella luce della Pasqua.Parallelamente all’ingresso l’assemblea si scioglie in silenzio.La liturgia del Venerdì santo, seppur nell’austerità e nel tono penitenziale che la caratterizza, non si presenta come una liturgia funebre e luttuosa ma la contemplazione del sacrificio cruento di Cristo; ecco che, infatti, la Chiesa bizantina in un antico testo canta: «Adoriamo la tua croce Signore, lodiamo e glorifichiamo la tua risurrezione! Dal legno della croce è venuta la gioia in tutto il mondo».

 

Sabato Santo: 26 marzo. È il giorno del grande silenzio – perché – come dice un’antica omelia, «il Re dorme. La terra tace perché il Dio fatto carne si è addormentato ed ha svegliato coloro che da secoli dormono».  È la celebrazione silenziosa del tempo sospeso e dell’imitazione delle pie donne che nella sera del venerdì santo, dopo che fu sepolto Gesù: «Erano lì, davanti al sepolcro» (Mt 27,61); ma è anche il giorno in cui la chiesa si raccoglie con la Vergine Madre che veglia il corpo del Figlio nell’attesa della Risurrezione gloriosa.Le Chiese orientali celebrano il mistero della discesa di Cristo agli inferi. Azione extraliturgica: la comunità parrocchiale della cattedrale dalle ore 09.00 si inserirà nella processione dei misteri, al seguito dell’Addolorata. Nelle parrocchie è il giorno dedicato al sacramento della riconciliazione (confessione).  Si conclude la processione dei Misteri con l’intervento/preghiera del vescovo davanti all’immagine di Maria Addolorata.

Sabato Santo Ore 22.30 Cattedrale “San Lorenzo”: Veglia Pasquale presieduta dal vescovo.  E’ la madre di tutte le veglie; essa si colloca al cuore dell’Anno liturgico, al centro di ogni celebrazione.Nel cuore della notte i cristiani celebrano la vera pasqua, la liberazione dalla schiavitù del peccato e della morte. Cristo nostra pasqua è risorto..

La liturgia prevede: 1.   Il Lucernale con la benedizione del Fuoco Nuovo, l’accensione del Cero pasquale che rimarrà acceso per 50 giorni, l’accensione delle candele dei fedeli e di tutta la chiesa, il canto dell’Exsultet, l’antico inno attribuito a sant’Ambrogio e che proclama la felix culpa di Adamo e inneggia a Cristo, centro del cosmo e della storia, che, con la sua luce serena, sconfigge le tenebre della mondo. 2.   la liturgia della parola che ripercorre la storia della salvezza dalla Creazione alla risurrezione del Crto. 3.   la liturgia Battesimale (sin dai primi secoli la chiesa celebra la notte di pasqua il sacramento del battesimo.).4.   la liturgia eucaristica.

 

Domenica di Pasqua 27 Marzo, resurrezione del Signore: giorno assolutamente nuovo per l’umanità, giorno che illumina la storia del mondo e inaugura la nuova creazione. Alle ore 11.00 il vescovo presiede il solenne Pontificale di Pasqua in Cattedrale.  A Trapani come si terrà, come ormai è consuetudine da alcuni anni, si terrà nel pomeriggio  laProcessione del Risorto che partirà alle ore 18.00 dopo la Santa Messa presieduta dal vescovo nella Chiesa del Purgatorio.

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