La tonnara di Favignana potrebbe riaprire i battenti. Un viaggio nella sua storia

È notizia di pochi giorni: l’Area Marina Protetta “Isole Egadi” ha istituito un tavolo tecnico sulla tonnara di Favignana, vista l’ipotesi della sua rimessa in opera. A tal proposito, il presidente e sindaco delle Egadi, Giuseppe Pagoto, il direttore dell’AMP, Stefano Donati, hanno inviato una nota a tutte le istituzioni nazionali e regionali competenti in materia, ai rappresentanti della comunità scientifica e alle quattro maggiori associazioni ambientaliste impegnate sul campo, per avviare un confronto “che possa portare a definire un protocollo operativo condiviso, che garantisca il funzionamento dell’impianto e la pesca del tonno secondo criteri di massima sostenibilità e compatibilità ambientale”.
Grazie allo slide show sottostante, ammiriamo gli spazi della struttura, le caratteristiche e il restauro – molto apprezzato nel 2014 dal noto critico d’arte Vittorio Sgarbi.

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Dopo il viaggio fotografico, ripercorriamo brevemente la storia dell’Ex Stabilimento Florio, dalle origini ai giorni nostri.
La Tonnara di Favignana, ufficialmente denominata Ex Stabilimento Florio delle tonnare di Favignana e Formica, con i suoi 32 mila metri quadri, è una delle più grandi del Mediterraneo.
La struttura, in origine, apparteneva alla famiglia genovese dei Pallavicini. I Florio la presero in affitto nel 1841, per la mattanza. Acquisiti successivamente i diritti di pesca, nel 1874, Ignazio Florio chiamò l´architetto Giuseppe Damiani Almeyda – autore del Politeama di Palermo – per ampliare e ristrutturare la tonnara, adibendola per la conservazione e l’inscatolamento del tonno sott’olio. Un locale, era interamente destinato alla realizzazione e lavorazione industriale delle scatole di latta, con l’innovativa apertura a chiave. Lo stabilimento, forte dell’impulso dato alla pesca e alla commercializzazione del tonno rosso sui mercati nazionali e stranieri, ebbe successo sia in termini di immagine che di profitto. Fallito il gruppo, nei primi decenni del ´90‘, lo Stabilimento, passò nei primi anni trenta tra le aziende di proprietà dell’IRI, e nel 1938 nelle mani degli imprenditori genovesi Parodi, ancora oggi gestori del marchio Tonnare Florio. Nel 1985 la gestione dell´attività fu affidata all´imprenditore trapanese Nino Castiglione – già gestore della tonnara San Cusumano –, proprietario di un´industria conserviera tutt’oggi fiorente. Nel 1991 lo stabilimento fu acquisito dalla Regione Siciliana.
I lavori di recupero di cui necessitava la struttura, splendido esempio di archeologia industriale, si sono conclusi nel 2010, suddividendo l’interno in spazi museali a tema, tutt’oggi fruibili: quello destinato a museo – con all’interno reperti archeologici ritrovati nel mare che circonda l’arcipelago nonché la memoria storica dell’ex tonnara e della caratteristica mattanza –, apposite sale nelle quali si possono ascoltare le memorie orali degli anziani operai dello stabilimento, dove vengono proiettati video d’archivio sulla famosa e antica mattanza. Il turista o il visitatore troverà poi altri spazi, per esposizioni, ed eventi etno-culturali che vengono continuamente realizzati – si ricorda, tra le più recenti e splendide iniziative, la “Settimana delle Egadi”. Lo scorso novembre, infine, è stato inaugurato uno spazio in cui è possibile ammirare i rostri recuperati negli anni dai fondali egadini e interagire con il recupero di ognuno. Contemporaneamente è avvenuto il taglio del nastro per una meravigliosa sala multimediale dedicata alla Battaglia delle Egadi, dove è possibile rivivere il decisivo evento bellico.

Marco Amico

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