Tranchida: azioni e servizi in campo sanitario

tranchida (4)“In occasione dell’odierna conferenza stampa, foriera di buone notizie circa il potenziamento dei servizi sanitari anche ed in conseguenza dello “sblocco” assunzioni, ho avanzato quesiti e formulato proposte che, verosimilmente a causa dei concitati tempi, sono rimaste senza riscontro da parte dei destinatari interpellati.
In vero, non esistono diverse sedi, es. la Conferenza dei Sindaci, ove approfondire tali argomenti nella non secondaria considerazione che come è noto la mia città, al pari di altre (seppur Erice registra la presenza nel proprio territorio del più grande complesso ospedaliero, il S. Antonio Abate oltre la Cittadella della Salute, ben due mega cliniche convenzionate, quali la Casa di Cura S. Anna e Villa dei Gerani ed altre strutture minori), non risulta farne parte, atteso che la stessa ha una popolazione al di sotto dei 30.000ab.
Andiamo al merito della riproposizione dei quesiti / suggerimenti che non hanno avuto risposta e che ritengo – di contro – assumano invece interesse e valenza strategica e di carattere generale:
in primis ci si riferisce alla Radioterapia e potenziamento del complesso Ospedaliero S Antonio Abate: in detta direzione la mia AC da tempo ha ceduto aree utili a consentire il dispiegamento di tali progettualità, oggetto d’imminente decretazione in variante presso l’Ass.to reg.le T.A.. Ciò detto, è stato da più parti sostenuto che finalmente insiste la copertura finanziaria (da 3.000.000 a 17.000.000€) per la realizzazione del bunker e per la costruzione delle palazzine a potenziamento dei servizi ospedalieri. È stato altresi’ ribadito che “siamo nell’imminenza della gara per la progettazione esecutiva”. Se così è, atteso che insiste la copertura finanziaria, non si comprende per quale motivo dovremmo rincorrere i tempi “morti” di una lunga procedura di gara per l’appalto del mero(?!) progetto esecutivo, la sua realizzazione, e poi “ri-iniziare” nel procedere con la gara per la realizzazione della/e opera/e infrastrutturali. Passerebbero anni, molti, troppi … Non sarebbe più logico, molto più celere e con meno rischi di contenziosi con professionisti e imprese, procedere direttamente con l’appalto integrato (alias progettazione esecutiva e realizzazione opere)?
Non sfuggirà poi la necessità sociale in detta sede di ricorrere alla riserva del 30% dei livelli occupazionali come da norma (art 69 codice degli appalti) onde tutelare l’asfittica economia socio-occupazionale locale.
Nelle more, altresì, se non si ritiene d’individuare ipotesi di sostegno finanziario in favore delle famiglie indigenti (!!!) costrette all’ulteriore oneroso esborso per i trasferimenti su Palermo e/o Bagheria per le indispensabili cure. Tanto nella considerazione che i Comuni ad oggi non dispongono più delle provvidenze ex l. 328/2000 per il “Taxi Verde” sperimentato dal Distretto D/50 in favore delle sfortunate famiglie quale sostegno alle spese di viaggio; ulteriore quesito caduto nel silenzio, anzi questo rischia di passare tristemente nel dimenticatoio, riguardano gli intendimenti strategici circa il complesso sanitario ex Ospedale Rocco La Russa, insistente nel territorio ericino, in “bella” vista per centinaia di migliaia di turisti che si recano ad Erice, Valderice, Custonaci, San Vito Lo Capo e Castellammare del Golfo privilegiando la SS 187 / svincolo autostradale di MILO. È noto a tutti lo stato di degrado e di abbandono nel quale da anni versa la struttura de qua. L’incuria ne ha fatto un ricettacolo di rifiuti, talvolta ritrovo di tossicodipendenti ed a più riprese i crolli della stessa hanno messo a repentaglio l’incolumità pubblica. Nel tempo tali criticità – e si vuol essere benevoli con l’utilizzo di tale termine – sono state segnalate e denunciate ai vari inquilini che si sono succeduti all’Assessorato alla Salute. I risultati sono, ahimè, sotto gli occhi di tutti. Delle due l’una o ci si appresta ad un reimpiego socio-sanitario anche con finanza privata (ed in tale direzione non sottaccio d’interlocuzioni correnti, come anni or sono per la Radioterapia ancora tarda a venire) oppure si decida ..provocatoriamente (?!!) di demolirlo, consegnando il notevole patrimonio arboreo alla fruizione cittadina, cancellando una volta e per tutte tale “mostro” d’inefficienza della pubblica amministrazione regionale la quale, non è neppure nelle condizioni di mantenere e curare il proprio patrimonio architettonico; Erice (ndr …Erice’BattiCuore) ma anche altri Comuni e molte Associazioni No Profit, Onlus, Club Service, etc., stanno dispiegando sforzi non secondari per costruire Città Cardioprotette, in ausilio ai servizi sanitari di emergenza 118 e Pronto Soccorso, con una distribuzione capillare ed operativa di DAE nei punti strategici (Scuole, Palestre, Centri Sociali, etc.). In tale direzione sarebbe auspicabile un concerto dell’Ass.to e della stessa Direzione ASP al fine di facilitare un obiettivo di valenza socio-sanitaria diffusa, indubbiamente utile a salvare vite umane in seno alle nostre comunità ma anche a servizio dell’utenza turistica con l’impiego strategico di Defibrillatori. È possibile insediare un tavolo di confronto operativo? fazio on girolamo

In ultimo, faccio mie le preoccupazioni sollevate dall’On.le Mimmo Fazio circa il sentore di scorribande politiche deleterie in vista del mega programma assunzionale che, INVERO, potrebbe facilitare l’affermarsi della cialtronaggine politica in materia di possibili raccomandazioni nelle assunzioni, volte a privilegiare l’appartenenza / asservimento politico, rispetto al merito di cui la sanità per tutti invece ha sempre più bisogno. Rimedi/anticorpi?”.

Giacomo Tranchida

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