In processione l’antico crocifisso della tonnara di Bonagia

Valderice_Bonagia_Processione_Crocifisso_2013_16Domenica prossima, la comunità di Bonagia sarà in festa per celebrare la festa del Crocifisso. Il programma religioso avrà inizio ai vespri di giovedì 14, mentre venerdì 15 alle ore 21, al Molo della Tonnara, si terrà il quadro pirotecnico e il trasporto del simulacro del Santissimo Crocifisso con una fiaccolata. Dalla cappella della Tonnara, l’immagine del Crocifisso raggiungerà la chiesa parrocchiale dove si terrà la celebrazione della Santa Messa e la benedizione dei pani.
Sabato 16 luglio, alle 19, si terrà invece la recita del Rosario e la Santa Messa, mentre domenica 17 luglio, al mattino, dopo il giro bandistico, la Senta Messa si terrà alle 11. Celebrazione eucaristica anche alle ore 19, mentre subito dopo (alle 20 circa) si terrà la processione che si concluderà con il rientro dell’immagine del Crocifisso nella cappella della Tonnara. Alle ore 22, infine, si terranno i giochi d’artificio.

Cenni storici sul Santissimo Crocifisso di Bonagia (a cura del parroco don Nicola Rach e del Comitato per i festeggiamenti del SS. Crocifisso)

Il SS. Crocifisso venerato e portato in processione nel mese di Luglio è opera di un ignoto artigiano locale vissuto nel XVII secolo. Secondo il racconto di alcuni anziani del posto, nel XIX secolo il simulacro del Crocifisso veniva custodito in una edicola votiva nella contrada Loco Secco, ed aveva come unico e assiduo devoto un contadino, di nome Vito Iovino, detto “u russu” (il rosso) a causa del colore dei suoi capelli, il quale non faceva mai mancare un lumino ed un fiore fresco ai piedi del Crocifisso, forse per una grazia ricevuta.
Un giorno a causa di un fortissimo temporale la cappella che custodiva il Crocifisso crollò e Vito Iovino preso da cristiana pietà, raccolse da terra il simulacro, lo pulì, lo asciugò per bene con uno straccio che teneva nella bisaccia e se lo portò a casa ed allestì un piccolo altare dove ripose il Crocifisso.
I vicini lo spiavano e si accorgevano quando Vito era a casa dal lumino acceso. Innalzava continue suppliche al Signore per il suo unico figlio a cui, per rispetto del defunto nonno, aveva dato il nome di Ciccio Paolo che voleva preservato dai pericoli soprattutto da quelli della prima guerra mondiale (1915-1918) da poco scoppiata.
Gli anni trascorsero, quando all’improvviso Ciccio Paolo si ammalò gravemente ed in seguito morì. Afflitto da profondo dolore per la morte immatura dell’amato figlio, Vito si convinse che la causa della sua disgrazia era il Cristo che custodiva nell’altare costruitogli anni prima, reo di avere lasciato inevase le sue quotidiane preghiere. In preda alla rabbia prese il Crocifisso, aprì la porta e violentemente (per fortuna senza danni) lo gettò fuori di casa. Sgomenta per l’accaduto la gente di Loco Secco informò subito Nino Iovino, fratello di Vito, che per riparare all’insano gesto del fratello raccolse dalla strada il Crocifisso e lo portò a piedi fino al baglio della Tonnara di Bonagia. Saroro Renda, l’anziano Rais (capo dei tonnaroti) prese in consegna il Crocifisso e lo adagiò dentro la cappella della Tonnara a fianco all’immagine di S. Antonino protettore dei tonnaroti, la cui statua è ancora conservata nella Cappella della Tonnara (veniva portata in processione durante la tredicina sulle barche, a mare, per propiziare una buona pesca).
L’attuale Cappella della tonnara è stata edificata nel 1749 dall’architetto Biagio Amico al cui, Antonio Stella, Marchese di Montagna Grande e Barone di Bonagia diede l’incarico di costruire. All’immagine del Crocifisso, Bonagia dedicò un culto tutto particolare fino a farlo diventare il Santo Patrono della contrada. L’anziano Rais chiese a mastru Sarino Polizzi allora “mastro marina” (colui che costruiva le barche) di realizzare una vara per trasportare il Crocifisso in processione: era circa l’anno 1940. Ogni anno, il giorno dell’Ascensione, Bonagia si vestiva a festa: era consuetudine per uomini e animali, fare un bagno rituale, perché si credeva che in quel giorno le acque del mare erano benedette da Dio e avessero la virtù di preservare e guarire dalle malattie.
La giornata era poi dedicata ai divertimenti si portava il Crocifisso in processione e si tenevano i giochi classici “a cursa u saccu” (la corsa con i sacchi) e “u jocu antinna“, una sorta di palo della cuccagna ma posto in orizzontale su una barca di tonnara abbondantemente cosparso di sapone molle che si doveva percorrere a piedi nudi per prendere la bandiera all’estremità.
Dal 1985 al 1994 il SS. Crocifisso venne accolto nella Parrocchia di S. Alberto, a causa dei restauri dell’antico baglio e della Cappella. A partire dal 1986, per volontà del Vescovo di Trapani Mons. Emanuele Romano, la processione ebbe luogo la terza Domenica di Luglio. Nella processione del 1994 il SS. Crocifisso uscì dalla Parrocchia di S. Alberto per rientrare definitivamente nella cappella ristrutturata della Tonnara.
Per incrementare il culto a Gesù Crocifisso, il Sac. Nicola Rach Parroco di Bonagia insieme al Comitato per i festeggiamenti, promosse che, dal tardo pomeriggio di Venerdì 19 Luglio 2002 e per tutti i Venerdì precedenti la III Domenica di Luglio fosse effettuato il 1° trasporto del Simulacro dalla Cappella della Tonnara alla Parrocchia di S. Alberto per rimanervi fino alla conclusione della S. Messa vespertina di Domenica 21 Luglio 2002 (III Domenica di Luglio) seguita da una lunga e partecipata processione fino alla Cappella della Tonnara. Da Venerdì 15 Luglio 2005 la processione è accompagnata anche da una fiaccolata di devoti locali e turisti.

Foto di Lorenzo Gigante

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