Lunedì sarà ricordato il giornalista Mauro Rostagno

14370402_1292929207384193_8441775405125493931_nLunedì 26 settembre sarà ricordato il giornalista e sociologo Mauro Rostagno, ucciso dalla mafia proprio quel giorno, nel 1988. Sarà ricordato a Valderice, nella piazza intitolata al presidente partigiano Sandro Pertini, dove andranno in scena frammenti di teatro, musica e danza.
Le celebrazioni cominceranno alle 10, in contrada Lenzi, nel luogo in cui Rostagno fu ucciso. Alle 11:30, invece, si terrà una cerimonia laica al cimitero di Ragosia, dove il giornalista è sepolto. Alle 17:30, sempre a Piazza Sandro Pertini, si terrà “Frammenti in scena per Mauro”, con la direzione artistica di Marco Marcantonio, in compagnia dei “Terronika”, Cythrèrès Vallis Corus, Duo Di Gregorio D’Angelo, Carmen Savarino, Duo Bonfiglio Di Gregorio, associazione culturale Pro Misericordia, associazione Il Sol.Co.

L’anno scorso celebravamo l’anniversario dell’omicidio di Mauro Rostagno con un risultato fondamentale nel bilancio delle cose fatte e dentro i nostri cuori: le motivazioni della sentenza di condanna in primo grado dei mafiosi colpevoli – si legge in una nota –. Un risultato fondamentale perché quelle motivazioni rappresentano un libro di oltre 3 mila pagine da studiare e approfondire, pagine che danno sostanza a ciò a cui tutti abbiamo sempre pensato, ovvero all’inerzia e ai depistaggi degli inquirenti dell’epoca che per anni hanno ritardato il raggiungimento della verità, almeno quella processuale. Oggi celebriamo il 28° anno senza Mauro con un Codice Penale che prevede un articolo riguardante il reato di depistaggio. Anche questa, per noi, è una piccola vittoria: fummo visionari e folli nel 2007 quando, raccogliendo le firme affinché s’arrivasse finalmente a un “processo Rostagno”, riuscimmo a smuovere le coscienze spente di tanti nostri concittadini, spingendo le istituzioni a muoversi; lo siamo stati l’anno scorso, insieme al sindaco di Valderice Mino Spezia, pressando per quanto era possibile con le nostre limitate forze, per arrivare ad una legge che si occupasse del depistaggio. Tema scottante nel nostro Paese, e non certo solo per il caso Rostagno, come è a tutti noto. Mentre è in corso a Palermo il processo d’appello, che pensiamo possa aggiungere poco alle 3 mila pagine di storia scritte dai giudici della Corte d’Assise di Trapani, resta molto da fare. Resterebbe, in primo luogo, scavare fra quelle pagine, per meglio comprendere cosa accadde e perché, chi coprì e occultò, utilizzando gli abusati metodi che volevano ridurre la vicenda ad una storia di donne o di vendette fra amici.

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