Maria di Custonaci: storia, fede, restauri
Domenica scorsa, presso il rinomato santuario mariano di Custonaci, si è discusso del restauro del quadro di Maria Santissima, avvenuto 14 anni fa. Ad intervenire sono stati il giovane scrittore Vincenzo Vassallo in qualità di moderatore, Vito Castiglione a ricordare le figure essenziali del restauro – come quella di don Rosario Vanella –, don Antonino Marrone e il sindaco Bica per i saluti. Presente anche lo stesso restauratore Meccio, il quale con l’ausilio di immagini ha illustrato le diverse fasi del suo lavoro di restauro non nascondendo le sue emozioni nello scoprire il volto della vergine e le difficoltà per lo stato in cui si trovava il dipinto.
L’originale icona di Maria Santissima di Custonaci, che si venera nel Santuario omonimo, è dipinta ad olio su tavola preparata con gesso e risale al XV secolo, probabilmente opera della scuola di Antonello da Messina. Dalla fine del XVI secolo in poi ha subito tre sostanziali interventi di riadattamento iconografico e strutturale. L’origine del Quadro si perde nel tempo e nella leggenda. Secondo la costante ed unanime tradizione, un veliero salpato da Alessandria d’Egitto per la Francia fu sorpreso da una terribile tempesta e approdò miracolosamente nella rada di Bukuto, presso il Monte Cofano, dove i marinai avevano fatto voto di lasciare la sacra Immagine erigendovi una cappella. Per proteggerla dalle scorrerie dei Turchi decisero però di portarla nella vicina Custonaci, da cui prese poi il titolo. Una devozione, quindi, plurisecolare. Ogni anno sono migliaia i fedeli che accorrono presso il suo Santuario, che punta a essere sempre più non circoscritto alla sua sola Custonaci.