Pantelleria, il ministro Alfano e il generale Del Sette in visita per l’intitolazione della stazione dei Carabinieri

img-20160926-wa0016La caserma della Stazione Carabinieri di Pantelleria è stata intitolata questa mattina al Maresciallo Maggiore Antonino Siragusa.
Nato nell’isola l’1 novembre del 1889 e arruolatosi nell’Arma dei Carabinieri Reali nel 1909, nel 1922 venne insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Militare in quanto, Comandante di Stazione dei Carabinieri Reali nell’oasi di Gemil (Zuara) nella Libia nord-occidentale, contrastò eroicamente un attacco delle forze ribelli.
Alla cerimonia di oggi erano presenti il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, il Comandante Generale dell’Arma, Tullio Del Sette, il Comandante dell’Interregionale “Culqualber” di Messina, Silvio Ghiselli, il Comandante della Legione Sicilia, Riccardo Galletta. Tra le autorità provinciali erano presenti il Prefetto di Trapani, Giuseppe Priolo, il Questore di Trapani, Maurizio Agricola, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Stefano Russo, e il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Pasquale Pilerci.
Lo schieramento di un reparto di formazione composto da militari appartenenti al Comando Provinciale Carabinieri di Trapani e dal trombettiere della Fanfara inquadrata nel 12° Battaglione Carabinieri “Sicilia” di Palermo ha conferito lustro e solennità alla cerimonia, ulteriormente impreziosita da alcuni significativi passaggi, quali la consegna della Bandiera nazionale al Comandante della Stazione Carabinieri di Pantelleria e la benedizione del vessillo da parte del Vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero.
A seguire, la signora Giovanna Apicella, nipote del decorato, è stata invitata a scoprire una lapide commemorativa, riportante la motivazione della concessione dell’onorificenza al parente: “Comandante di una Stazione dei Carabinieri Reali di un presidio attaccato da preponderanti forze ribelli, concorreva prima efficacemente a respingere l’attacco con i propri dipendenti, poi si offriva di recarsi da solo a ricevere ed accompagnare un convoglio di munizioni attraverso terreno fortemente battuto da fuoco nemico, spingendosi più volte fin sulla linea delle truppe, per assicurare il rifornimento delle munizioni”.

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