Spazzatura e roghi di rifiuti a Trapani: Codici denuncia Crocetta
“Il vaso è colmo, non bastavano le strade piene di spazzatura e ingombranti, adesso sono cominciati gli incendi con le esalazioni che mettono a rischio la salute dei cittadini. Per evitare rischi igienico-sanitari abbiamo deciso di denunciare il governo Crocetta e domani”. A dichiararlo è l’avvocato Vincenzo Maltese, dell’associazione Codici Sicilia. La foto che correda l’articolo, pubblicata sul gruppo Facebook “Disservizi Comune di Trapani”, mostra un rogo avvenuto ieri sera.
“Apprendiamo da dichiarazioni della Trapani Servizi spa e dagli organi di stampa che il governo regionale avrebbe emesso un’ordinanza che riduce il quantitativo di rifiuti – spiega in una nota il legale insieme al collega Manfredi Zammataro, segretario regionale di CODICI Sicilia –. In particolare per Trapani è stato disposto un conferimento massimo giornaliero di 89.7 tonnellate giornaliere, con una riduzione di circa il 10% della quantità di rifiuti che mediamente venivano smaltiti nell’impianto. Da qui l’accumulo sulle strade della spazzatura con potenziali danni per la salute pubblica”.
“La situazione non migliora, anzi peggiora di giorno in giorno con inquietanti ripercussioni sul campo igienico sanitario oltre che sul settore economico e turistico, in particolare quello enogastronomico, come già da noi più volte denunciato – concludono gli avvocati Zammataro e Maltese –. Temiamo infatti che, il perdurare di tale situazione, possa esporre la popolazione ad un’ eventuale epidemia diffusa dagli scarafaggi e dai ratti che passeggiano indisturbati tra i rifiuti organici in decomposizione sotto il sole che con gli incendi della plastica dei sacchetti potrebbero provocare una vera emergenza sanitaria. Per questo motivo raccogliendo le proteste dei cittadini e a tutela degli stessi, abbiamo deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani per chiedere di accertare eventuali responsabilità penali per quanto attiene violazioni di leggi in materia igienico-sanitaria e ambientale e per valutare gli eventuali rischi di diffusione di epidemie”.