Trapani, arrestati due presunti scafisti. Espulsi tre cittadini extracomunitari

collage-arresto-presunti-scafisti-trapaniLa Squadra Mobile di Trapani, in collaborazione con la Guardia di Finanza, nella serata di ieri ha arrestato due cittadini stranieri, indagati del reato di favoreggiamento aggravato all’immigrazione clandestina.
Si tratta di Simon Chidokwe, classe 1987 nato in Nigeria, e Abdelaziz Zibo, classe 1985 nato in Niger.
Lo scorso 8 ottobre la motonave della Guardia Costiera “Bruno Gregoretti” è approdata al molo Ronciglio del Porto di Trapani, facendo sbarcare 677 migranti, in precedenza trasbordati a circa 30 miglia a nord dalle coste libiche rispettivamente dalla nave della Marina militare Italiana “Orione” (5 ottobre), e dalla nave militare tedesca “Fgs Mecklenburg Vorpommern”, dalle motonavi “Sea Wath 2”, “Minden” e “Iuventa” (6 ottobre).
I migranti, provenienti prevalentemente dall’area dell’Africa Sub-Sahariana, dopo le visite mediche sono stati trasferiti presso l’hotspot di contrada Milo, a Trapani, per l’assistenza e le procedure la identificazione.
Sin da subito, come avviene in questi casi, il personale della Squadra Mobile della Polizia di Stato e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza ha svolto un’attività info-investigativa per acquisire informazioni utili all’individuazione di possibili scafisti.
Con particolare riferimento ad uno dei cinque eventi S.A.R. sono stati ascoltati molti testimoni, i quali avrebbero riferito di essere partiti dalla costa libica dopo aver pagato, per lo stesso viaggio, centinaia dollari ed euro ognuno ad intermediari di un’organizzazione libica. Gli stessi migranti avrebbero dato quindi versioni univoche riguardo le fasi del viaggio, fornendo descrizioni in sostanza sovrapponibili di coloro che avevano condotto il gommone.
Gli stessi migranti avrebbero così riconosciuto Chidokwe e Zibo come i membri dell’equipaggio a cui i libici avevano affidato il comando del natante, poiché esperti navigatori, indicandoli infine come persone assoldate dall’organizzazione per compiere la traversata.
Al termine di una lunga e complessa attività d’indagine protrattasi per tutto il fine settimana, i due soggetti sono stati prima posti in stato di fermo e successivamente associati presso il carcere “San Giuliano” di Erice a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Secondo un dato fornito dalla Questura di Trapani, sono più di mille i cittadini extracomunitari transitati negli ultimi giorni dall’hotspot di Milo, poiché direttamente sbarcati presso il porto di Trapani o semplicemente trasferiti da altre Questure, in attesa delle rituali procedure di identificazione e foto-segnalamento.
In questo contesto, nel corso di una mirata attività di contrasto all’immigrazione clandestina disposta dal questore di Trapani e svolta dalla Sezione Criminalità Straniera della locale Squadra Mobile, d’intesa con il Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica e i militari della Guardia di Finanza, sono stati identificati due cittadini di nazionalità tunisina, Anis Hamdi, classe 1980, e Mohamed Marouen Hamdi, classe 1991, oltre a un cittadino di nazionalità libica, Karim Bhiri, classe 1984.
Questi, a seguito di alcuni approfondimenti investigativi attraverso la consultazione di banche dati in uso alle forze di polizia, sono risultati destinatari di provvedimenti di espulsione con divieto di reingresso nel territorio nazionale, firmati rispettivamente dai prefetti di Modena, Roma e Firenze, in 10 anni e 5 anni. Tra il 2010 e il 2016, i soggetti si sarebbero resi responsabili di svariati reati contro il patrimonio e la persona, oltre che in materia di stupefacenti.
Per questi motivi, i tre sono stati tratti in arresto e, dopo il processo per direttissima, rimpatriati nel paese d’origine.

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