Il panorama di Trapani, dal ‘700 a Gustavo Bertolini. Mostra al Museo Pepoli

disegno-veduta-trapani-di-francesco-e-antonino-tumminello-museo-pepoliPresso il Museo Regionale “Agostino Pepoli” di Trapani, fino al prossimo 8 gennaio, sarà possibile visitare gratuitamente la mostra “Lo sciupato disegno – L’immagine di Trapani dal Settecento alle vedute di Gustavo Bertolini”.
La mostra accosta una veduta settecentesca della città falcata, una copia realizzata nel 1900 da Francesco e Antonino Tummarello, e infine i panorami di Gustavo Bertolini.
La mostra ha avuto un preludio: l’opera dei Tummarello, donata dagli autori all’onorevole Nunzio Nasi nel 1902, si trovava da decenni nei magazzini del Museo. Riportata alla luce, i visitatori hanno avuto l’occasione unica di assistere ai lavori di restauro, curati da Valeria Di Capizzi, con la possibilità di rivolgerle delle domande. Il restauro è finanziato dal Rotary Club di Trapani, con il monitoraggio della Soprintendenza ai Beni culturali di Trapani.

«Presentare Gustavo al pubblico analizzando solo le sue opere sarebbe davvero riduttivo perché esse rappresentano solo l’apice di una mente sopraffine e affascinante», ha detto Giuliano Bertolini, nipote dell’artista, nel corso dell’inaugurazione della mostra.
14991389_1124671974234558_3915596870572542973_o«Per Gustavo – ha continuato – recuperare quel disegno e farne poi capolavoro significava restituire a Trapani quel prestigio di città di mare. Un onore perso nel tempo in favore di una detestabile borghesia. E scorrendo dentro la sua vena artistica in quel viaggio dentro la sua brillantezza vedevo la decisione netta di sottolineare la natura di Trapani, con quella veduta della città dall’alto degli anni ‘60, una città che appare senza dubbio ingrandita ma che non vuole perdere il suo naturale collegamento con quel mare pieno di fatica fatto di pescatori e marinai. E poi dentro quella vena inesauribile di creazioni si partiva da Trapani verso le Isole Egadi, verso Favignana, l’amore di una vita. Nelle sue cartine turistiche dell’isola, c’è quel chiaro intento di condividere tutto quell’amore per un’isola ancora non aperta all’invasione turistica degli ultimi anni».
«Al di là dell’analisi particolare – ha concluso Giuliano Bertolini –, delle sue opere era davvero interessante notare il trait d’union tra tutte le sue opere, la precisione e l’estrema cura del dettaglio. Infatti dopo aver fatto questo lungo viaggio dentro la mente dell’Artista, posso affermare che tutte le sue creazioni sono un elogio alla precisione. Dai dettagli dei suoi disegni, alla grafia dei suoi appunti, l’elemento sconvolgente è quella cura che niente lascia al caso, come se quella goccia di splendore che voleva consegnare ai posteri era la bellezza dell’accuratezza. E in effetti è riuscito nel suo intento, ci ricordiamo di Gustavo per aver regalato a tutti quella lente di ingrandimento sulla realtà che ci circonda».

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