Operazione Ebano: il video dell’arresto e le intercettazioni
Questa mattina, i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani e del ROS hanno arrestato l’imprenditore castelvetranese Rosario Firenze e il suo geometra, Salvatore Sciacca. Inoltre, agli imprenditori Giacomo Calcara, Benedetto Cusumano, Fedele D’Alberti e Tolomeo Filippo, tutti nati e residenti a Castelvetrano, è stata notificata la misura cautelare del divieto di esercizio d’impresa. Ad altre quattro persone, infine, è stata notificata un informazione di garanzia: si tratta dei due fratelli di Firenze e due dirigenti del Comune di Castelvetrano. È stata eseguita una perquisizione presso gli uffici comunali, dove è stata sequestrata la documentazione relativa alle gare d’appalto ritenute truccate. Sono stati sequestrati beni del valore complessivo di circa 6 milioni di euro.
Le ipotesi di reato sono associazione a delinquere di tipo mafioso, fittizia intestazione di beni, turbata libertà degli incanti aggravata dal metodo mafioso e trasferimento fraudolento di beni.
Le indagini avrebbero permesso di accertare che Firenze “da anni riusciva ad essere uno degli imprenditori edili di riferimento di Cosa Nostra nel territorio del Belice, versando periodicamente ingenti somme di denaro alla famiglia anagrafica di Matteo Messina Denaro, per il sostentamento della latitanza e delle esigenze della famiglia mafiosa”.
L’“Operazione Ebano”, come è denominata, è condotta dal Nucleo Investigativo e coordinata dalla DDA di Palermo sin dal gennaio 2014 e rientra nel programma di ricerca del latitante Matteo Messina Denaro.
In questo caso, sarebbe emerso che l’imprenditore Rosario Firenze (nella foto), nonostante il provvedimento interdittivo emesso dalla Prefettura di Trapani, fosse riuscito, attraverso l’intestazione fittizia delle società ai fratelli, a partecipare alle gare d’appalto per l’assegnazione di lavori pubblici come i lavori di realizzazione della condotta fognaria nella via Maria Montessori, i lavori di manutenzione ordinaria di strade e fognature comunali nell’anno 2014 e i lavori di demolizione di fabbricati fatiscenti all’interno dell’ex area autoparco comunale di Piazza Bertani.
“Riusciva inoltre – si legge in una nota – ad aggiudicarsi sub appalti da ditte compiacenti alle quali, grazie alle protezioni di cui godeva all’interno dell’ufficio tecnico del Comune di Castelvetrano, essendo appartenente a Cosa Nostra, faceva assegnare numerosi pubblici incanti, intervenendo in maniera fraudolenta sulla presentazione delle percentuali d’offerta a base d’asta”.
Importanti conferme al quadro accusatorio sarebbero state fornite dal cugino del latitante, Lorenzo Cimarosa.
Tra gli arrestati, come anticipato, figura anche il geometra Salvatore Sciacca, dipendente della ditta “Firenze Massimiliano Sas”, il quale secondo gli investigatori manteneva i rapporti con i dirigenti comunali, insieme ai due fratelli di Rosario Firenze a quattro imprenditori edili castelvetranesi titolari di due imprese satelliti, la Concordia Costruzioni e la Multicostruzioni Soc. I Carabinieri hanno proceduto al sequestro delle due ditte e del complesso aziendale, riconducibile a Rosario Firenze. Il valore dei beni sequestrati ammonta a circa 6 milioni di euro.